‘Posso negare di
esclamare ‘Che gran pezzo di pino è quello lì?’ quando mi si pare davanti
l’immagine di un ‘bel fiulin’? Non
posso.
Posso negare di
trovare conforto quando, la domenica, in chiesa si intona il ‘Gloria’? Non
posso.
Sono
omosessuale, sono cattolico. È effettivamente un’espressione ossimorica,
tuttavia è realtà.
“È assurdo che
un gay sia cristiano!” dirà qualcuno “perché la chiesa non accoglie i gay! Se
uno è cristiano non può essere gay!”. Io a questo non rispondo.’
‘L’omosessualità
è sbagliata, forse anche contro natura (infatti perché alcuni altri animali la
pratichino non significa che questo coinvolga anche la specie umana), eppure io
sono omosessuale: non è una scelta, non ho una diabolica perversione che mi
attira verso le persone del mio stesso sesso, non lo faccio perché è moda, per
distinguermi, ma semplicemente ho scoperto di riuscire a voler bene in una
maniera particolare solo a quelli dello stesso mio sesso.
Io non provo
(solo) attrazione sessuale, l’istinto animale, verso (certi, alcuni) maschi,
anzi: a volte quello che provo va un po’ oltre la figura, l’immagine, la mera
forma. Io mi sono scoperto capace di amare (anche se la definizione di questo
verbo è secondo me ancora in discussione) solo persone del mio stesso sesso!
Ripeto: mi sono scoperto. Non c’è stata premeditazione, non ‘dolo’, solo il
sentimento; questo è nato da sé, inatteso, anche un po’ a sproposito.
L’omosessualità
non è forse (non dico no) naturale, non è forse ‘corretta’, ma c’è, e non è un
atteggiamento, una scelta, una predisposizione, assolutamente no! È l’essere di
molte persone, è l’intimità di persone di ogni nazionalità.’
‘Il
cattolicesimo è una religione, un ‘movimento’ (parola terribile!) che raccoglie
migliaia di persone, milioni di persone. Il cattolicesimo è una fede ed è fede
(perdonate la sottigliezza) ed è la fede che io sento, che io ho, che io
‘tento’ di avere, che io VOGLIO! A me, personalmente, la Parola ha detto
qualcosa, mi ha svegliato qualcosa, mi ha svelato qualcosa, e non posso
scegliere di dimenticarmene, di abbandonarla, non perché ciò mi sia
impossibile, no!, non posso perché non voglio! Io sono un cristiano che crede
in Cristo, un cattolico che ascolta e rispetta l’insegnamento della Chiesa di
Roma: credo in Gesù, (tento di credere – poiché è logicamente più difficile da
comprendere e dunque lo assoggetto alla mia ragione) in Dio Padre, nella Vita
Eterna e negli Angeli! Io credo, voglio credere e ciò è parte di me, parte del
mio essere più intimo e personale, del mio cuore.’
‘Dunque nel mio
cuore, nel mio io convivono due nature discordanti, dunque nel mio cuore, nel
mio io ci sono omosessualità e religione cattolica: sono forse malato? Pazzo?
Non so, però so
per certo che ogni tanto mi stupisco della leggerezza con cui il mondo
cristiano apre a membri di altre religioni, a gente ‘diversa’, ma appare
continuare a negare un po’ di pace a noi omosessuali: non pretendo (perché so
che non è giusto) che gli omosessuali siano come gli ‘altri’, che abbiano la
totalità dei diritti degli eterosessuali, però io non chiedo altro che
un’apertura, una sorta di accoglienza … un abbraccio.
Checché se ne
dica: i gay hanno un’anima e forse qualcuno desidererebbe preoccuparsene.
Sono
omosessuale, sono cattolico: non sono due persone, sono solo io e dovrei essere
felice di me, eppure non lo sono.’
Sono parole di
un omosessuale che non ha alcun problema con la sua religione, ma che per la
sua religione ha problemi con la sua sessualità. Rileggendo queste parole sono
tante le riflessioni che dovrei e vorrei fare, purtroppo però alcune di queste
riflessioni rimarranno segregate nell’animo.
Sebbene il mondo
avanzi, sebbene il mondo paia espandersi in un abbraccio totale di ogni cultura
e nazione, la condizione di omosessuale è ancora qualcosa di estremamente
delicato; di certo i razzismi – di ogni genere - sono (purtroppo) all’ordine
del giorno, ma talvolta sorge l’impressione che ci siano dei razzismi di serie
A e dei razzismi di serie B, razzismi degni della disapprovazione dell’opinione
pubblica e razzismi assolutamente dimenticati e sottovalutati. La colpa è di
nessuno, ma di certo la violenza su una donna (crimine orrendo, che meriterebbe
punizioni esemplari) è in un qualche modo più ‘attraente’ - e allora ne parlano
giornale e telegiornali, radio e tv – piuttosto dell’ennesimo ragazzo che,
oggetto di scherzi e insulti, si suicida: la prima notizia circolerà per giorni
e settimane, la seconda sarà oggetto di un telegiornale (forse due) per ogni
rete e magari (se non si troverà di meglio) di una puntata in un talk.
Sant’Agostino,
poi, diceva che nessuno è più colpevole di un sodomita e sembra che questa
cultura dell’omofobia (apprezzabile in un Padre della Chiesa) si sia propagata
in ogni dove, riempiendo il mondo – che prima non vietava la pratica a parte
qualche eccezione – di puritani e puristi, che cedono a qualsiasi perversione,
ma che non permettono che qualcuno esprima il suo essere in toto!
‘Sono
omosessuale, sono cattolico’ … siine orgoglioso!
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