giovedì 4 settembre 2014

'SONO OMOSESSUALE, SONO CATTOLICO'

‘Posso negare di esclamare ‘Che gran pezzo di pino è quello lì?’ quando mi si pare davanti l’immagine di un ‘bel fiulin’?  Non posso.
Posso negare di trovare conforto quando, la domenica, in chiesa si intona il ‘Gloria’? Non posso.
Sono omosessuale, sono cattolico. È effettivamente un’espressione ossimorica, tuttavia è realtà.
“È assurdo che un gay sia cristiano!” dirà qualcuno “perché la chiesa non accoglie i gay! Se uno è cristiano non può essere gay!”. Io a questo non rispondo.’

‘L’omosessualità è sbagliata, forse anche contro natura (infatti perché alcuni altri animali la pratichino non significa che questo coinvolga anche la specie umana), eppure io sono omosessuale: non è una scelta, non ho una diabolica perversione che mi attira verso le persone del mio stesso sesso, non lo faccio perché è moda, per distinguermi, ma semplicemente ho scoperto di riuscire a voler bene in una maniera particolare solo a quelli dello stesso mio sesso.
Io non provo (solo) attrazione sessuale, l’istinto animale, verso (certi, alcuni) maschi, anzi: a volte quello che provo va un po’ oltre la figura, l’immagine, la mera forma. Io mi sono scoperto capace di amare (anche se la definizione di questo verbo è secondo me ancora in discussione) solo persone del mio stesso sesso! Ripeto: mi sono scoperto. Non c’è stata premeditazione, non ‘dolo’, solo il sentimento; questo è nato da sé, inatteso, anche un po’ a sproposito.
L’omosessualità non è forse (non dico no) naturale, non è forse ‘corretta’, ma c’è, e non è un atteggiamento, una scelta, una predisposizione, assolutamente no! È l’essere di molte persone, è l’intimità di persone di ogni nazionalità.’

‘Il cattolicesimo è una religione, un ‘movimento’ (parola terribile!) che raccoglie migliaia di persone, milioni di persone. Il cattolicesimo è una fede ed è fede (perdonate la sottigliezza) ed è la fede che io sento, che io ho, che io ‘tento’ di avere, che io VOGLIO! A me, personalmente, la Parola ha detto qualcosa, mi ha svegliato qualcosa, mi ha svelato qualcosa, e non posso scegliere di dimenticarmene, di abbandonarla, non perché ciò mi sia impossibile, no!, non posso perché non voglio! Io sono un cristiano che crede in Cristo, un cattolico che ascolta e rispetta l’insegnamento della Chiesa di Roma: credo in Gesù, (tento di credere – poiché è logicamente più difficile da comprendere e dunque lo assoggetto alla mia ragione) in Dio Padre, nella Vita Eterna e negli Angeli! Io credo, voglio credere e ciò è parte di me, parte del mio essere più intimo e personale, del mio cuore.’

‘Dunque nel mio cuore, nel mio io convivono due nature discordanti, dunque nel mio cuore, nel mio io ci sono omosessualità e religione cattolica: sono forse malato? Pazzo?
Non so, però so per certo che ogni tanto mi stupisco della leggerezza con cui il mondo cristiano apre a membri di altre religioni, a gente ‘diversa’, ma appare continuare a negare un po’ di pace a noi omosessuali: non pretendo (perché so che non è giusto) che gli omosessuali siano come gli ‘altri’, che abbiano la totalità dei diritti degli eterosessuali, però io non chiedo altro che un’apertura, una sorta di accoglienza … un abbraccio.
Checché se ne dica: i gay hanno un’anima e forse qualcuno desidererebbe preoccuparsene.
Sono omosessuale, sono cattolico: non sono due persone, sono solo io e dovrei essere felice di me, eppure non lo sono.’

Sono parole di un omosessuale che non ha alcun problema con la sua religione, ma che per la sua religione ha problemi con la sua sessualità. Rileggendo queste parole sono tante le riflessioni che dovrei e vorrei fare, purtroppo però alcune di queste riflessioni rimarranno segregate nell’animo.
Sebbene il mondo avanzi, sebbene il mondo paia espandersi in un abbraccio totale di ogni cultura e nazione, la condizione di omosessuale è ancora qualcosa di estremamente delicato; di certo i razzismi – di ogni genere - sono (purtroppo) all’ordine del giorno, ma talvolta sorge l’impressione che ci siano dei razzismi di serie A e dei razzismi di serie B, razzismi degni della disapprovazione dell’opinione pubblica e razzismi assolutamente dimenticati e sottovalutati. La colpa è di nessuno, ma di certo la violenza su una donna (crimine orrendo, che meriterebbe punizioni esemplari) è in un qualche modo più ‘attraente’ - e allora ne parlano giornale e telegiornali, radio e tv – piuttosto dell’ennesimo ragazzo che, oggetto di scherzi e insulti, si suicida: la prima notizia circolerà per giorni e settimane, la seconda sarà oggetto di un telegiornale (forse due) per ogni rete e magari (se non si troverà di meglio) di una puntata in un talk.
Sant’Agostino, poi, diceva che nessuno è più colpevole di un sodomita e sembra che questa cultura dell’omofobia (apprezzabile in un Padre della Chiesa) si sia propagata in ogni dove, riempiendo il mondo – che prima non vietava la pratica a parte qualche eccezione – di puritani e puristi, che cedono a qualsiasi perversione, ma che non permettono che qualcuno esprima il suo essere in toto!

‘Sono omosessuale, sono cattolico’ … siine orgoglioso! 

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