estratto da 'Testamento' - JD 00 Aa 345 (archivio personale)
"L'artista,
in fondo, è sempre un diverso: o negletto o adulato, ma pur sempre diverso! è curioso, penso io, che qualcuno sia
scelto dalla Musa e qualcuno no, ma penso che di ancora più curioso ci sia il
fatto che chiunque sia scelto è, di fatto, destinato ad essere una creatura
particolare in mezzo a un mondo di figurine tutte similissime, per non dire
identiche. L'artista è come maledetto, costretto da una qualche stregoneria
alla solitudine più nera, all'isolamento più assoluto. E non importa che sia
accolto e lodato per la sua arte, perché anche nel caso che sia circondato da
laudi per il suo operato, perché anche nel caso che la vita gli conceda
l'incontro con un suo simile, artista, tale artista rimarrà sempre protetto dal
mondo da una muraglia impenetrabile, attraverso la quale lui vede il mondo e il
mondo può vedere lui, attraverso la quale l'arte permea e si manifesta alla
gente comune, ma attraverso la quale la persona dell'artista non potrà mai
passare! I segnali di fumo dell'artista riusciranno ad essere avvistati dalla
gente che s'accalca, eventualmente, attorno alla fortezza, ma ormai per nessuno
è possibile superare il fossato, nessun trabucco può scalfire le alte mura, né
alcuna scala sarà mai abbastanza robusta e lunga per sfiorare le merlature di
lassù. Ecco cosa crea l'ispirazione della Musa, ecco cosa significa esser
scelti dalla Musa, significa divenire prigionieri di fortezze inespugnabili ma
che, per uno strano scherzo, sono sempre circondate da grandi città che
scrutano verso tali fortezze senza aver modo di avvicinarcisi!"