Dunque ci siamo, tentiamo ora di dare forma a qualcosa di sensato.
Non ci conosciamo bene bene, non posso dirmi tuo amico, ma in questi
giorni mi hai chiesto aiuto, sei venuto a cercarmi e mi hai chiesto una mano.
Odio il fatto di aver dovuto accettare di aiutarti, perché l'ho fatto solo per
colpa del mio stupido cuore, della mia stupida inclinazione naturale
all'ascolto … non ho deciso di aiutarti, il mio io lo ha fatto al posto mio e
mi ha obbligato a parlarti ed ascoltarti.
Hai detto molte cose e molte cose avrai ancora da dire: mi dici che ti
sono d'aiuto nonostante io non veda in me un aiuto per te; sono un ragazzino
anche io, un pischello ignorante e sbarbato che ancora sta appena entrando in
punta di piedi nel mondo.
Hai detto che sei in crisi, ti senti perso e sconfortato, stupefatto
di ciò che ti accorgi di sentire dentro di te, preoccupato per le immani
conseguenze che potrebbero derivarne, in lacrime perché ti senti indeciso e
confuso. Sono pronto ad ascoltarti ancora, ancora e ancora, ma non ho nulla da
dire se non che mi dispiace: soffri in un modo che posso intuire, ma non
comprendere appieno; hai vissuto cose che io non ho mai sognato, che non
m'hanno mai sfiorato; hai chiesto aiuto a una persona che non ha capito molto
dell'amore perché non è mai stata amata davvero: i miei genitori mi amano -
penso - e così le mie sorelle, so che ho amiche e forse qualche amico che mi
vuol bene, anche tanto, ma non ho mai provato cosa sia l'amore.
Tu forse nemmeno sai cos'è l'amore: hai vissuto l'innamoramento di
certo, ma oggi mi racconti di un sentimento che ti spiazza, che ti tormenta,
che ti eccita e ti dà quel tremito voluttuoso. Mi dici delle tue insicurezze e
delle tue paure, mi riveli il tuo terrore di poter perdere CCCCCCC e il tuo
cuore me lo immagino lacrimare ogni volta che pensi a lui e a ciò che dovresti
dirgli, che sogni di vivere con lui.
Ho sognato anche io come te, sogno qualcosa di simile ancora adesso, e
so che cosa significhi rovinare tutto con quella speranza che i sogni diventino
realtà.
So che hai sofferto, che stai soffrendo, so che sei preoccupato per le
reazioni che ne deriveranno, sia di SSSSSSS - poiché davvero soffrirà come mai
prima d'ora era accaduto a quel povero cuore -, sia di CCCCCCC - che tu sai di
poter perdere con molta probabilità -
Ma entrambi sappiamo che tu stesso stai soffrendo come un cane
ammazzato dalle botte di un padrone bestiale crudele, sappiamo entrambi che il
tuo cuore implora solo un po' di pace e serenità, desidera ardentemente solo un
po' di felicità, un briciolo di felicità
che ti possa permettere di vivere serenamente, finalmente in pace, finalmente
consapevole di te. Questa felicità la desideri con tutto te stesso e pensi di
poterla e doverla ricercare in CCCCCCC piuttosto che con SSSSSSS: non nego che
penso che ormai sia chiara la situazione, ma dico con tutto me stesso che stai
prendere una decisione che dovrà essere definitiva, che se davvero sceglierai CCCCCCC
lo dovrai fare con la consapevolezza di poter perdere anche lui, oltre che SSSSSSS.
E mi dici che non vuoi assolutamente perderlo, e in fondo hai anche ragione: a
te basterebbe averlo vicino, oggetto del tuo culto segreto senza che neanche ne
sia consapevole, ti basterebbe questo pur di non perderlo; vorresti altro,
vorresti di più, vorresti poterlo avere alla luce del sole, dinnanzi a
chiunque, ma ti accontenteresti di potergli stare vicino, di continuare ad
avere la solita vita.
Ti capisco, so cosa significa, ma sei sicuro che sia una scelta
saggia? Continuare a vivere nell'ombra, continuar a mentire agli altri e,
soprattutto, a te stesso e, ancor più soprattutto, a CCCCCCC?
Vivresti una vita a metà, forse ancora più grama di com'è ora, forse
ancora più crudele di quella che stai vivendo adesso.
Se sei deciso devi affrontare la tua 'decisione', se davvero senti di
aver capito, se davvero tutto te stesso ti dice che sei così - e al diavolo
l'idea che ti eri fatta nella tua infanzia, perché anche io sognavo una moglie
e dei bambini, per poi accorgermi che la moglie l'avrei trattata come un'amica,
una semplice compagna di viaggio, non altro - se davvero sei divenuto
consapevole di te, allora non puoi nasconderti, non puoi raccontare una mezza
verità, non puoi continuare a mentire, mascherandoti.
**, io ho vissuto cose molto diverse: non ho mai avuto una vera e
propria storia, non ho mai conosciuto, tuttavia, nemmeno l'amore di un uomo, e
mi definisco omosessuale solo perché una volta - recentemente, forse, è
avvenuta la seconda - mi sono innamorato di un ragazzo ch'era ai miei occhi
splendido. Ho tentato di capire più d'una volta perché mi fossi innamorato di
lui, come se si potesse comprendere davvero tale avvenimento: pensai che fosse
una sorta di gelosia a stringermi a lui, l'invidia per ciò che lui era, o pensai che potesse essere solo un'amicizia
che mi prendeva particolarmente. Ma in questi numerosi tentativi di spiegazione
il mio cervellino si perdeva e sempre ritornava una risposta semplice e
assurda: mi rivedevo davanti il suo viso e il cuore si bloccava.
Ripeto, non ho vissuto assolutamente nulla di paragonabile a ciò che è
stata la tua esperienza, e forse sono anche un po' invidioso di tutto l'amore
di cui sei oggetto: gli amici, CCCCCCC, che per te prova un affetto smisurato, SSSSSSS,
che più e più volte ti ha riaccolto perché incapace di stare senza di te; io
non ho mai avuto nulla di simile: ho degli amici, ma, in tutta sincerità, a
nessuno di loro rivelo tutto, a ognuno nascondo una parte di me, e non si
tratta di piccoli segreti nascosti come tante cose si nascondono, ma si tratta
di qualcosa di estremamente più importante e - in un certo senso - pericoloso …
Ti dico questo per cercare di convincerti che sei amato, che ti amano
sia CCCCCCC sia SSSSSSS, che non importa la reazione di CCCCCCC che seguirà, perché, se anche si
allontanasse da te, tu ti sentiresti uno schifo, solo e abbandonato, ma sono
anche certo che per una volta sapresti di stare una merda per il giusto motivo,
e non per aver taciuto l'ennesima volta; che non importa cosa succederà con SSSSSSS,
perché anche a me dispiace che potrebbe crollare, ma ciò che dovrebbe importare
a te è anche che tu stai vivendo da bugiardo e mentitore.
Tante cose ho scritte che, se avessi un minimo d'amor proprio, dovrei
cancellare immediatamente, ma vorrei che queste parole t'arrivassero tutte,
perché ancora sono disposto a parlarne, ancora sono pronto ad accogliere ogni
tuo sfogo, ma non ho la forza di trattenermi!
Tu mi hai acceso quando mi hai parlato l'altro giorno, hai acceso in
me la fiamma della passione: non è una passione amorosa, ma una passione
agguerrita, la mia volontà di aiutarti, di starti accanto come potrò … in me sento
di poter pensare a tante cose, ma sento che alla fine della giornata mi
tormenterò nel pensare che una creatura miracolosa sta rodendosi per un tarlo
che ha morso anche a me, un tarlo che ancora oggi, ogni tanto, torna a logorare
anche la mia anima.
Sono qui in uno dei momenti più delicati della mia breve vita e penso
a come potrei aiutarti. Non posso.
La mia mente parte e inizia a viaggiare, sogna un ragazzo conosciuto a
scuola o da qualche altra parte che mi sorride e mi abbraccia calorosamente, un
ragazzo che mai avrei pensato potesse piacermi, ma cui mi ritrovo a pensare
prima di dormire; immagino dei pomeriggi con lui, soli in una stanza ad
ascoltare musica e pisolare, e mi tormento perché questo non mi tocca … Poi
riapro gli occhi e mi accorgo che l'illusione che mi sono immaginata mi
racconta ancora di una gelosia, dell'invidia che provo per due persone che sono
amici da tanto e tanto tempo … Ancora rifletto e ora mi tornano in mente le
parole di dolore che uno di questi due amici mi ha detto, parole che mi
colpiscono come frustate e mi dico "Tu ti tormenti? Pensa a lui, lui che
vive stiracchiato tra due altre persone cui tiene veramente … tu hai il
coraggio ti tormentarti? Aiuta lui, piuttosto che piangere per la tua
stoltezza"
Perdonami se ti scrivo queste parole, lo so che non è giusto che io ti
dica questa cosa, ma forse, in fondo in fondo, spero che queste parole ti
convincano di quanto io non sia degno di essere ascoltato: sono un debole,
invidioso e sciocco. Brancolo nella solitudine e adesso che tu mi hai aperto i
tuoi dubbi e le tue perplessità io mi ci insinuo con le mie follie.
Ripeto - e non odiarmi perché
lo ripeto - ho vissuto altre cose, meno cose di te, e non ho mai conosciuto
l'abbraccio di qualcuno che avrei - forse bambinescamente - chiamato 'amore
mio', e forse proprio per questo non meriterei d'essere ascoltato con
particolare attenzione, ma se c'è una cosa che so è che tutti noi vogliamo la
felicità, tutti si è alla ricerca della felicità assoluta e totale, completa ed
eterna. So che tu ora non lo sei, so che ora sei distrutto da come stanno
andando le cose e so anche che se potessi vorresti sparire da questo mondo,
scomparire con un puf immediato e irreversibile, indolore. Non accadrà. Mi
dispiace.