martedì 5 aprile 2016

AULA 407

>Lo ammetto: quest'opera è la mia preferita in assoluto! Sì, insomma, mi dovete scusare già adesso e dovrete scusarmi nuovamente quando avrò finito … ok, ma forse non avrei dovuto dirglielo: magari non ve ne sareste mai accorti! - risata - Ebbene ecco … stavolta non vi chiederò che cosa vedete, non vi chiederò di lanciarvi in una qualche descrizione, non vado ala ricerca delle vostre personalissime impressioni, no! Davanti a questo particolarissimo dipinto sarò io a raccontarvi le mie, davanti a questo piccolo capolavoro dimenticherò il manuale e vi racconterò una storia … Era luglio e c'era profumo di ciliegie in cucina: nonno le aveva raccolte la sera prima, quando s'era messo in veranda ad aspettare che la nonna chiamasse per la cena; se ne era stato seduto per qualche minuto, ma poi, incapace di rimanere lì fermo senza far nulla, aveva notato che qualche ciliegia poteva essere raccolta: una, due, tre, dieci, quando sul tavolo se ne furono accumulate un paio di dozzine, nonno si accorse di non poter lasciare tutto lì, quindi cercò una zuppiera e … e niente: continuò fino a quando gli sbuffi di mia nonna non sfiorarono gli ottanta chilometri orari! Erano dolcissime, maturate al sole di un'estate felice. E insomma, quel mattino la cucina era piena di profumo di ciliegia. Non so se avete presente: è un profumo fresco, ma avvolgente come una coperta soffice e tiepida. Mio padre era già fuori nei campo, a sudare nella fresca aria dell'alba. Presto il sole non avrebbe scaldato nessuno: avrebbe soffocato chiunque! "Andiamo!" mi chiamò mia nonna. Tutte le mattine io e la nonna camminavamo lungo la stradina che circondava il paesino fino al forno dove compravamo il pane per la giornata: man mano che andavamo avanti sentivamo aumentare quel buon profumo di pane croccante. Il profumo stesso era croccante! Quel profumo mi manca parecchio: appena uscivamo dal negozio, lasciandoci dietro il campanellino squillante, la nonna apriva il sacchettone di carta marrone e mi guardava sorridendo; infilava la sua mano dentro la busta e "crocreck", quel rumore meraviglioso che preannunciava l'arrivo di un culetto di uno di quei pani!! Mentre si tornava, poi, era il momento di salutare tutti. Ma questi saluti non fanno parte di questa storia. Quello che vi ho raccontato è il 'potere' che ha questo quadro su di me … quando ero piccolo avevo attorno a me tutta quella fatica che sudava e non si lamentava nemmeno, non c'era da piangersi addosso perché il quel sudore e in quella fatica era nascosto il motivo per cui bisognava vivere! No, non era il lavoro, no, non era la ricchezza, ma eravamo noi, noi piccoli che stavamo a casa e scorazzavamo in giro felici: quella fatica era il sacrificio necessario al bene di tutti!<
Tutti stavano lì, in silenzio, e guardavano la sagoma di quell'uomo, un'ombra proiettata contro al muro: la sua silhouette sembrava far parte del dipinto e in qualche modo adesso anche lui faceva parte del quadro, delle pennellate del pittore …
>Vedete … forse non piacere a tutti questo dipinto e temo che troppi di voi disprezzeranno con arroganza quest'uomo tanto particolare, ma non mi interessa! Oggi voglio che torniate a casa con solo questo: in un quadro scovate anche quella poesucola minuscola nascosta chissà dove: sta oltre, non nelle pennellate sottili o materiche, non in un'infinità di parametri utili, ma costrittivi … cercate oltre! Da qualche parte scoprirete che ci sono anche cose che io non vi dirò, che questo manuale non sa!!<
Silenzio.

>Il Cristo Giallo fu dipinto da Paul Gauguin nel 1889 - la sua voce era tornata piatta - Nell'anno dell'Esposizione Universale di Parigi, un secolo dopo la Rivoluzione, su un quadro piuttosto piccolo (fate caso alla didascalia sul manuale!!) compare un crocifisso trapiantato ai giorni moderni: è il mondo contemporaneo che assiste all'orrore del sacrificio estremo; e l'oggi che tutti i giorni deve scoprire la propria dose di sofferenza. Tutto per la salvezza, tutto per il bene, tutto perché - e la voce mutò ancora, fu qualcun altro, nascosto nell'intimo, a parlare - perché la vita è il servizio dell'altro: in Cristo crocefisso per l'umanità intera, così come nel sudore dei campi perché a casa c'è il futuro da crescere. Due sacrifici, sacro e profano, si incontrano … no, forse Gauguin non volle questo consciamente, ma, di fatto, ha rappresentato l'amore<

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