In
principio era un seme, un minuscolo ricordo di una grande creatura, una lontana
traccia che lasciò un essere antico e maestoso. Poi cadde, cadde in terra,
cadde nelle profondità, cadde in un abbraccio caldo, e il calore lo avvolse, lo
circondò, lo inondò, lo colmò, lo rese nuovo, forte, vigoroso, lo accrebbe, lo
istruì. Furono i cadaveri degli animali, furono le foglie marce, furono le
piogge, furono gli abitanti della terra a nutrirlo, ad accudirlo. E crebbe,si
fece alto,snello, agile, si fece strafa tra le zolle, allungò le sue radici
nelle profondità man mano che la sua fame cresceva; raggiunse la luce, il
calore del sole, la consolazione dei raggi luminosi. E si fece pianta allegra e
affamata. Crebbe; gli animali e gli insetti la osservarono nei giorni e nelle
notti, baciata dal sole o accarezzata dalle stelle notturne; il bosco accolse
una nuova ospite. E crebbe. Fu albero. Poi visse; visse anni, mesi, settimane,
giorni, ore, minuti, secondi. Ma poi venne il suo giorno, aveva lasciato molti
figli … uno di questi in principio era un seme, un minuscolo ricordo di …
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