martedì 21 luglio 2015

LA NONNA

Perché si inizia a raccontare una storia?
Non lo so proprio,
ma è una cosa che mi piacerebbe sapere davvero.

LA NONNA

La biblioteca era un posto decisamente austero, come può essere una biblioteca nell’immaginario comune. Lungo le pareti si allineavano, tutti ordinati, volumi antichi e antichissimi, chiusi dietro vetri sottili e delicati; ogni volta che qualcuno apriva quelle ante cigolanti, nell'aria si diffondeva un odore penetrante, un odore estremamente prepotente nelle narici, il profumo di quella carta e quella pergamena che hanno accolto nelle loro fibre inchiostri colorati.
Sugli scaffali erano fissati, grazie a piccolissimi chiodi scintillanti, con la capocchia modellata nella forma di svariati fiori e animali, dei cartellini di carta, ormai secca, su cui erano ordinatamente indicate le lettere dell'alfabeto.
Lara era sempre rimasta affascinata quando entrava in quel luogo. Non erano tante le volte in cui suo nonno le permetteva di entrare là dov'erano conservati i volumi più preziosi. A volte si sedeva al tavolo al centro della stanza e la prendeva sulle ginocchia - quelle ginocchia ossute e stanche - inforcava i suoi occhialetti e iniziava a leggerle qualche racconto da un libro del settecento, oppure le raccontava cosa si nascondeva nelle antiche parole in latino impresse in qualche stampa cinquecentesca. E poi c'erano i volumi manoscritti, una ventina in tutto, che solo un paio di volte aveva scorto tra le mani del nonno: quelli erano i gioielli più preziosi di tutti, gelosamente custoditi in una particolare anta con i vetri oscurati da vernice colorata, dipinta in forme sinuose e morbide. Il nonno, Lara lo aveva capito, fremeva dentro ogni volta che una di quelle pagine scorreva sotto le sue dita magre: era come se tenesse in mano un cucciolo molto fragile, che rischia di morire da un momento all'altro, che ha le ossa talmente deboli che una minuscola pressione potrebbe sfasciarle come se niente fosse. Le diceva: "Sono libri antichissimi, risalgono a molto, moltissimo tempo fa e siamo davvero fortunati ad averli: sono come pezzi di una storia antichissima, appartengono ad un'età talmente lontana che …" e poi non finiva mai la frase, come se a quel tempo succedessero cose indicibili.
Un giorno, quando ormai Lara era diventata una ragazza pronta ad iniziare una vita sua, il suo vecchio nonno le aveva chiesto di seguirlo. Allora aveva chiuso la porta che dalla camera in cui, negli ultimi quarant'anni, avevano accumulato nuovi libri, nuovi romanzi, nuove avventure e nuove poesia; poi aveva chiuso anche la porta che divideva la biblioteca, dov'erano conservate le pagine più antiche, da quell'ambiente. Erano quindi rimasti soli nella biblioteca, circondati dai secoli.
«Ormai - disse con la sua voce fioca - sei quasi una donna, Lara, e probabilmente non t'interessa più cosa dice un vecchio» C'era qualcosa di strano in quelle parole. Lentamente si sedette sulla sua seggiola in mezzo alla stanza, appoggiando i gomiti e le mani sul tavolo sgombro.
«Nonno non dire così!»
«Tu sai che non tutti hanno a disposizione un tesoro come questo. Sembrerà una banalità, ma le persone, pensa a tua madre e a tuo fratello, si dimenticano spesso che è davvero una fortuna avere un simile tesoro in una casa privata»
«Nonno a me piace tantissimo leggere!»
«Lo so, lo so - disse con un sorriso - ma non è questo che intendo … mi piace pensare che questo tesoro in casa mia mi renda un po' un guardiano del faro, obbligato ad una perenne attenzione al benessere di queste .. creature!»
«Lo so che ci tieni: nonna dice sempre che sembra quasi che t'interessi più dei tuoi libri che di lei e del resto della famiglia!»
«Quella donna esagera: non sono mai riuscito a farle capire cosa significano per me tutti questi libri - all'improvviso si fece più serio, cupo - Ma ho la viva speranza di essere riuscito a farlo capire a te!» La guardava con occhi semplici e buoni.
«Credo … - Lara era incerta, non capiva davvero, ma intuiva qualcosa dentro di lei, qualcosa che non era in grado di esprimere, ma qualcosa che comunque c'era e le dava, in qualche modo, una strana sicurezza - … credo di aver capito …»
«Guarda che è molto importante che tu abbia davvero capito! Sono un vecchio, e non interrompermi! Non dire che non lo sono perché è così: sono un vecchio e mi avvio a salutare questo mondo. Mi è piaciuto vivere qui, alla fine: ho incontrato persone fantastiche e ho avuto la fortuna di ricevere doni come la mia famiglia. Ma se devo essere sincero c'è un unico piacere che penso di poter rimpiangere, c'è un'unica cosa per cui vorrei che mi fosse concesso più tempo: i libri, le storie, i racconti, le poesie … se potessi darei tutto per una nuova pagina di buona letteratura! Ho capito che tutto ciò che ha senso ha senso perché è una storia, perché è un insieme di emozioni e sensazioni, colori e piaceri, dolori ed avventure. Ho capito che se c'è una cosa che posso fare per il bene della mia vita e di quella di coloro che ho attorno è fare in modo di conoscere più 'vite' possibili, quelle nei libri!, perché solo così posso essere utile, in qualche assurdo modo, a coloro cui voglio bene!»

Nonna Lara era per Cinzia un mistero: era sempre affaccendata per mantenere in ordine quella gran casa, ma ogni giorno, crollasse il cielo, lei doveva assolutamente passare del tempo nella biblioteca, a sfogliare attenta, con quegli occhi stanchi, quelle pagine tanto fragili.

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