lunedì 11 gennaio 2016

DICEVO RIGUARDO L'AMICIZIA

Dicevo qualcosa, qualche tempo fa, a proposito di una certa cosa che, a quanto pare, dovrei chiamare 'amicizia'. Ebbene, non ricordo troppo bene cosa stavo dicendo, ma ricordo che mi ero fermato a lungo prima di decidermi a parlare. Perché? Per lo stesso motivo per cui oggi scrivo solo dopo aver trascorso qualche ora in un atteggiamento quasi religioso. Sì, perché di questo argomento - questo mi è chiaro - non se ne può parlare come si parla la mattina, appena scesi dal letto e si dice 'buongiorno' a qualsiasi cosa, anche se non si sa nemmeno che ci si è svegliati!
Dunque, dicevo qualcosa, dicevo qualcosa riguardo a un paio di creature meravigliose che ho incontrato, per caso o per qualcosa che non indagherò oggi. Oggi ho dovuto ripensare a queste due creature meravigliose e ho ritrovato alcune parole, nella mia infinità capacità di perdermi dietro qualsiasi distrazione, che mi hanno sorpreso.
Sono sempre stato un misantropo. Misantropo?! Proprio io che sono sempre così socievole nonostante l'acidume che caratterizza la mia indole?! Proprio io che attacco bottone anche con il muro se nessuno mi ascolta?! Sì, proprio io, io sono sempre stato un po' un misantropo, uno che, quando chiudeva la porta di camera sua, sentiva il cuore farsi finalmente un pochino leggero. Quante persone hanno ascoltato le mie riflessioni a proposito? In molti, infatti, sanno che io mi sono sempre ritenuto una persona alquanto incapace di avere relazioni sane con le altre persone reali. Decisamente, lo credevo assolutamente vero. E lo penso tuttora, in realtà, ma ho scoperto che c'è qualcuno che riesce a intromettersi. Mi spiego - solo per fare chiarezza nella mia stessa mente. Non c'è gioia più grande che tornarsene a casa e non dovere più pensare a niente se non al niente di una stanza riempita solo da ciò che i miei occhi vogliono vedere e da ciò che le mie orecchie scelgono di sentire. Tuttavia, tuttavia ora ci sono due persone in particolare che mi costringono a conoscere altre persone, altre persone che si aggiungono a una luce che ho scoperto fuori dalla mia stanza.
Oh, come parlo strano! Ma che posso fare se mi piace essere misterioso?!
Due creature, oggi, mi chiamano fuori e mi scopro ad essere portato a incontrare altre meraviglie.
Parole senza senso? Ho già finito: volevo solo ricordarmi che ho trovato il mio Primo Mobile, il fulcro della mia insignificantissima vita, il magnete che mi costringe a sé nonostante la distanza. Amen.

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