A cosa stai pensando? Facebook pare sempre molto,
molto interessato a ciò che ci frulla nel cervellino. Certo, è sicuramente
tutto per marketing, per cercare di afferrare ciò che ci interessa, le tendenze
e tutto il resto, ma … ma è rassicurante, è tremendamente rassicurante. Nessuno
ci fa caso spesso, se non per prendere di lì lo spunto e fare uno stato
eccezionale, da un paio di decine di like, ma è sorprendente quanto sia
importante, a volte, sentirsi chiedere "Che cosa stai pensando?". è da qualche giorno che apro Facebook e
guardo proprio questa scritta, chiedendomi a mia volta "A cosa stai
pensando?" e mi ritrovo a pensare che un altro anno è finito e che ormai
sono quasi venti gli anni che ho salutato. Non sono poi così tanti, ma sono anni
in cui sono successe diverse cose ed è strano accorgersi che in verità tutte
queste cose sono successe in così poco tempo. Ma a cosa sto pensando? Sto
pensando che è strano aver bisogno di pensare. Come sarebbe bello non pensare, vivere e basta, godere la
bellezza che ci sta attorno e nient'altro. La bellezza? Sì, la bellezza, e non
parlo di Gauguin, Leonardo o Michelangelo, Klimt, o Goethe o Schnitzler, no.
Parlo della bellezza delle persone che cercano di volerti bene, che te ne
vogliono e cercano di fartelo capire. Ecco perché sarebbe così bello non
pensare! Sarebbe come liberarsi di un peso estremamente ingombrante, come
quando porti le valigie tutte da solo perché è meglio fare tutto in un unico
viaggio fino alla macchina, piuttosto che avanti e indietro per tre volte.
Voglio lasciare quel peso, essere libero di fare mille viaggi e portare un
calzino alla volta in macchina, essere felice di augurare a tutti un buon anno,
nonostante le guerre, nonostante i soldi che a troppi mancano e a che a troppo
pochi abbondano, nonostante le disuguaglianze e tutti i problemi. Augurare un
buon anno a chiunque, ma soprattutto augurare un buon anno a me. Me lo merito,
non perché ho fatto il bravo o sono stato particolarmente ligio ai miei doveri,
no. Me lo merito perché tutti ci meritiamo di essere egoisti almeno un pochino.
Mi auguro un buon anno, solo perché so che augurarlo a me significa augurarlo
agli altri: che buon anno potrebbe essere se passato da solo? Sì, la solitudine
mi attrae e mi intrigherà sempre, ma ora so che voglio essere felice con i
sorrisi degli altri.
Buon anno a me, buon anno a voi.
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