martedì 11 agosto 2015

INNO ALL'AMORE

1
Ricordi di una voce come tante,
brividi unici in solite parole.
Nulla di niente, una persona comune
un essere qualsiasi, gentile
(e questa è forse una stranezza!).
Che miracolo è mai?
Un profumo tutto inebriante,
cade nel petto e piove un dolce abbraccio,
crolla nel cuore una calda sinfonia.
Bianco splendore illumina il viso,
gemme sottili cinguettano negli occhi,
pupille vive e sorridenti. Affonderei
le mie mani nei tuoi capelli sottili,
un attimo di silenzio e una carezza.
La pelle liscia; sfiorerei il collo
dolcemente.
Immergermi in te,
spogliarmi dinnanzi alla tua fonte sacra,
osare avvicinare la tua vita,
sporco della sporcizia della mia.
Affogare in te,
soffocare nella tua liquida bellezza,
riempirmi di te a tal punto da finire!

2
Mostrami cosa sei, oscura creatura?
Solleva il velo che mi hai calato sugli occhi,
che cosa celi nel tuo cuore di stella?
Rubasti forse la magia della luna,
quel fascino misterioso e timoroso?
Come cogliesti la magia della notte,
dove raggiungesti il segreto della volta notturna?
Angelo, angelo profumato,
sei tu precipitato come Lucifero,
dall'alto dei cieli fino alle ombre della terra?
Sei sceso tentatore dai cieli?
Ma in te non c'è nulla di orribile,
il diavolo non conoscerà mai la tua natura,
dunque cosa sei?
Come sei capitato quaggiù, sovrano del cuore?
Tu (lo so) sei sceso,
salvatore dai cieli
per me.
Salvami. T'imploro. Salvami.

3
Addormenterei tutti i miei sensi,
cercherei così la serenità:
dimenticando tutto ciò ch'esiste.
Questo se non fossi tu la serenità.
Dormi, angelo santo,
dormi, cuore mio malato.

Dormiremo entrambi e sognerò te.

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