martedì 25 agosto 2015

LA BATTAGLIA

Tutto era pronto. Il campo di battaglia fremeva. C'era trepidazione tra i soldati; erano tutti schierati e pronti. Il nemico non si vedeva, nascosto, per il momento, oltre l'orizzonte. Ma lo scontro incombeva, pesante … Millemila, forse di più, tutti attenti, preparati ma preoccupati. Il nemico è forte, valoroso, dannatamente ben armato. È leggendaria la sua efficienza; è in grado di sbaragliare qualsiasi tattica o schieramento, forse anche chi combatte si sente in un certo qual modo inorgoglito nello scontrarsi con un simile avversario, ma per ora in ogni combattimento tutte le virtù di tutti i soldati erano sempre state soffocate: contro quel nemico non poteva bastare il valore.
Tra tutti i reggimenti, che attendevano con impazienza l'infuriare della lotta, spiccava un gruppo estremamente compatto, serio e concentrato: se tutti i programmi fossero falliti, se tutta la preparazione si fosse rivelata inutile, se ogni cosa fosse stata travolta dall'impeto nemico, allora sarebbe stato quest'ultimo battaglione la speranza di ottenere una vittoria.
Ma cosa potrebbe pensare un'anima che s'accinge a incontrare un nemico notevole in ogni aspetto? La disperazione prenderebbe forse il sopravvento a un certo punto? Sicuramente c'è qualche cuore sognante, un cuore di bambino che persevera nella speranza che si possa, alla fin, riuscire a compiere davvero un atto eroico, un atto grandioso, un'impresa eccezionale … c'è qualche cuore che s'accorge dell'attimo che incombe, ormai necessariamente: grava il peso delle armi e c'è solo voglia di evitare tutto ciò … o almeno morire in fretta.
Tutto è pronto? Tutto è pronto, non c'è che da iniziare.
Ecco che qualcosa si muove, è un attimo, un istante. L'orizzonte non era altro che una uniforme nullità: non c'era nulla, nemmeno la lontanissima traccia di un miserrimo stendardo stagliato contro il cielo, e poi … e poi la prima fila del nemico emerge, immancabile. è tutto straordinariamente perfetto. Appaiono, finalmente, le loro armature così scintillanti, una teoria ordinata di soldati che avanza come un'onda. Procede, nemmeno troppo velocemente, ma continua, si incammina e non accenna ad arrestarsi mai. Lo scontro è iniziato, infine.
La prima schiera è sbaragliata, travolta dalla determinazione placida del nemico: non c'è euforia nel loro combattere, non c'è quella boria che assale i soldati più bestiali, non c'è quella foga, quella brama di sangue che attanaglia i militi presi dal furore della guerra; s'avanza, calmi, senza troppo rumore e si vince, immancabilmente, necessariamente.
Ormai decine e decine di soldati sono caduti, non c'è altro da fare per loro: la preoccupazione dell'imminente morte è divenuta realtà, il coraggio ch'era nato dall'orgoglio di una battaglia contro un simile nemico è affogato nella triste pozza di sangue sotto un corpo immobile per sempre.
Il nemico avanza, continua e nulla sembra arrestarlo, ogni tattica - come volevasi dimostrare, come si sapeva già in partenza nel cuore di tutti - è venuta meno e tutto è inutile. Cosa si può fare dinnanzi a una simile potenza?
Sotto i piedi dei soldati nemici che avanzano scompaiono i corpi senza vita, inghiottiti dalla marcia ininterrotta e costante. L'orda nemica, ordinata e crudele, non conosce pace, non conosce battuta d'arresto: i reparti di cavalleria e di fanteria si muovono con ordine e senza mai fermarsi, amalgamati perfettamente in uno schema infallibile, capace di sommergere ogni cosa senza nemmeno troppa fatica. Dinanzi al nemico cosa si è? Si è solo una carcassa, una carogna morta da giorni, incapace di reagire, in attesa soltanto dell'arrivo di un'immensa schiera di formiche voraci che ricoprono l'intero cadavere e ne nascondono ogni lineamento sotto le loro tenaci mandibole. Sì, è un'onda questo nemico, un'onda di tsunami che prende tutto e non si ferma, non conosce l'arresto davanti a un ostacolo: l'ostacolo viene assorbito e svanisce nel nulla, per sempre smarrito nella pancia del nemico, perennemente dimenticato, cancellato dalla memoria del mondo.
Ormai tutto il capo di battaglia è suo, ormai non c'è più nessuno che possa combattere: cadaveri, cadaveri ovunque, calpestati dal cammino del nemico. Isolato, eccolo là, resiste l'ultimo reggimento, quel reparto tutto particolare, quel piccolo drappello cui tutti hanno dato fiducia, quell'angolino in cui tutti hanno riposto la loro estrema speranza di salvezza: è ancora compatto, sembra ancora solido nella sua rigida organizzazione.
La lotta è orribile.
Ormai l'intero esercito nemico è sul campo di battaglia e è sceso dal limite dell'orizzonte. Uno sterminato stuolo di soldati scintillanti, freschi di mattino, come appena svegli dopo una nottata ristoratrice, passata tra i sogni più lieti e i cuscini più comodi.
Il reggimento combatte, strenuamente, continua e non s'arrende: tutt'attorno non vede null'altro che il nemico, deciso e vigoroso. Combatte e qua e là cade qualche soldato. Il nemico si insinua nelle fila di questo coraggioso reggimento, e si combatte anche da dentro, la lotta è dovunque, davanti, dietro, fuori, dentro, ovunque è scontro, violento e incessante, crudele.
A poco a poco il nemico attacca e sconfigge, cade il primo, il secondo, il terzo e via via tutti vengono inghiottiti nell'avanzata del nemico. Non c'è scampo.
Il nemico non conosce una sconfitta, mai. Non esiste nemmeno una cronaca di una sola vittoria di chi ha osato affrontare tale nemico: è impossibile sconfiggere questo avversario, sembra dotato di una forza sovrannaturale, quasi che l'ordine e la costanza che lo caratterizza provenga da un qualche remoto anfratto dell'immensità dei segreti dell'universo.
Questo nemico rappresenta la morte per chiunque osi disporsi sul suo cammino. La follia di certuni spinge a tentare ancora di sconfiggerlo, ma è esattamente questo: una follia!! Non c'è modo, nonostante la ricerca incessante degli strateghi militari, nonostante la tenacia notevolissima di alcuni soldati, nonostante i lampi di genio di qualche generale capace. Non c'è modo

Questo nemico, in ogni battaglia, porta la morte, porta la disfatta per ognuno. è inspiegabile: pare che questo nemico sia il più grande distruttore di ogni epoca nella storia dei secoli! Cosa si cela dietro la sua forza? In realtà è semplice a dirsi: questo nemico è la morte dei propri nemici, perché questo nemico è  la vita per i propri amici. Il nemico avanza contro i soldati e le stelle muoiono, raggiunge il reggimento speciale e la luna si annulla nello splendore. è l'alba!

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