Tutto era pronto. Il
campo di battaglia fremeva. C'era trepidazione tra i soldati; erano tutti
schierati e pronti. Il nemico non si vedeva, nascosto, per il momento, oltre
l'orizzonte. Ma lo scontro incombeva, pesante … Millemila, forse di più, tutti
attenti, preparati ma preoccupati. Il nemico è forte, valoroso, dannatamente
ben armato. È leggendaria la sua efficienza; è in grado di sbaragliare
qualsiasi tattica o schieramento, forse anche chi combatte si sente in un certo
qual modo inorgoglito nello scontrarsi con un simile avversario, ma per ora in
ogni combattimento tutte le virtù di tutti i soldati erano sempre state
soffocate: contro quel nemico non
poteva bastare il valore.
Tra tutti i
reggimenti, che attendevano con impazienza l'infuriare della lotta, spiccava un
gruppo estremamente compatto, serio e concentrato: se tutti i programmi fossero
falliti, se tutta la preparazione si fosse rivelata inutile, se ogni cosa fosse
stata travolta dall'impeto nemico, allora sarebbe stato quest'ultimo
battaglione la speranza di ottenere una vittoria.
Ma cosa potrebbe
pensare un'anima che s'accinge a incontrare un nemico notevole in ogni aspetto?
La disperazione prenderebbe forse il sopravvento a un certo punto? Sicuramente
c'è qualche cuore sognante, un cuore di bambino che persevera nella speranza
che si possa, alla fin, riuscire a compiere davvero un atto eroico, un atto
grandioso, un'impresa eccezionale … c'è qualche cuore che s'accorge dell'attimo
che incombe, ormai necessariamente: grava il peso delle armi e c'è solo voglia
di evitare tutto ciò … o almeno morire in fretta.
Tutto è pronto?
Tutto è pronto, non c'è che da iniziare.
Ecco che qualcosa si
muove, è un attimo, un istante. L'orizzonte non era altro che una uniforme nullità:
non c'era nulla, nemmeno la lontanissima traccia di un miserrimo stendardo
stagliato contro il cielo, e poi … e poi la prima fila del nemico emerge,
immancabile. è tutto
straordinariamente perfetto. Appaiono, finalmente, le loro armature così
scintillanti, una teoria ordinata di soldati che avanza come un'onda. Procede,
nemmeno troppo velocemente, ma continua, si incammina e non accenna ad
arrestarsi mai. Lo scontro è iniziato, infine.
La prima schiera è
sbaragliata, travolta dalla determinazione placida del nemico: non c'è euforia
nel loro combattere, non c'è quella boria che assale i soldati più bestiali,
non c'è quella foga, quella brama di sangue che attanaglia i militi presi dal
furore della guerra; s'avanza, calmi, senza troppo rumore e si vince, immancabilmente,
necessariamente.
Ormai decine e
decine di soldati sono caduti, non c'è altro da fare per loro: la
preoccupazione dell'imminente morte è divenuta realtà, il coraggio ch'era nato
dall'orgoglio di una battaglia contro un simile nemico è affogato nella triste
pozza di sangue sotto un corpo immobile per sempre.
Il nemico avanza,
continua e nulla sembra arrestarlo, ogni tattica - come volevasi dimostrare,
come si sapeva già in partenza nel cuore di tutti - è venuta meno e tutto è
inutile. Cosa si può fare dinnanzi a una simile potenza?
Sotto i piedi dei
soldati nemici che avanzano scompaiono i corpi senza vita, inghiottiti dalla
marcia ininterrotta e costante. L'orda nemica, ordinata e crudele, non conosce
pace, non conosce battuta d'arresto: i reparti di cavalleria e di fanteria si
muovono con ordine e senza mai fermarsi, amalgamati perfettamente in uno schema
infallibile, capace di sommergere ogni cosa senza nemmeno troppa fatica.
Dinanzi al nemico cosa si è? Si è solo una carcassa, una carogna morta da
giorni, incapace di reagire, in attesa soltanto dell'arrivo di un'immensa
schiera di formiche voraci che ricoprono l'intero cadavere e ne nascondono ogni
lineamento sotto le loro tenaci mandibole. Sì, è un'onda questo nemico, un'onda
di tsunami che prende tutto e non si ferma, non conosce l'arresto davanti a un
ostacolo: l'ostacolo viene assorbito e svanisce nel nulla, per sempre smarrito
nella pancia del nemico, perennemente dimenticato, cancellato dalla memoria del
mondo.
Ormai tutto il capo
di battaglia è suo, ormai non c'è più nessuno che possa combattere: cadaveri,
cadaveri ovunque, calpestati dal cammino del nemico. Isolato, eccolo là,
resiste l'ultimo reggimento, quel reparto tutto particolare, quel piccolo
drappello cui tutti hanno dato fiducia, quell'angolino in cui tutti hanno
riposto la loro estrema speranza di salvezza: è ancora compatto, sembra ancora
solido nella sua rigida organizzazione.
La lotta è orribile.
Ormai l'intero
esercito nemico è sul campo di battaglia e è sceso dal limite dell'orizzonte.
Uno sterminato stuolo di soldati scintillanti, freschi di mattino, come appena
svegli dopo una nottata ristoratrice, passata tra i sogni più lieti e i cuscini
più comodi.
Il reggimento
combatte, strenuamente, continua e non s'arrende: tutt'attorno non vede
null'altro che il nemico, deciso e vigoroso. Combatte e qua e là cade qualche
soldato. Il nemico si insinua nelle fila di questo coraggioso reggimento, e si
combatte anche da dentro, la lotta è dovunque, davanti, dietro, fuori, dentro,
ovunque è scontro, violento e incessante, crudele.
A poco a poco il
nemico attacca e sconfigge, cade il primo, il secondo, il terzo e via via tutti
vengono inghiottiti nell'avanzata del nemico. Non c'è scampo.
Il nemico non
conosce una sconfitta, mai. Non esiste nemmeno una cronaca di una sola vittoria
di chi ha osato affrontare tale nemico: è impossibile sconfiggere questo
avversario, sembra dotato di una forza sovrannaturale, quasi che l'ordine e la
costanza che lo caratterizza provenga da un qualche remoto anfratto
dell'immensità dei segreti dell'universo.
Questo nemico
rappresenta la morte per chiunque osi disporsi sul suo cammino. La follia di
certuni spinge a tentare ancora di sconfiggerlo, ma è esattamente questo: una
follia!! Non c'è modo, nonostante la ricerca incessante degli strateghi
militari, nonostante la tenacia notevolissima di alcuni soldati, nonostante i
lampi di genio di qualche generale capace. Non c'è modo
Questo nemico, in
ogni battaglia, porta la morte, porta la disfatta per ognuno. è inspiegabile: pare che questo nemico
sia il più grande distruttore di ogni epoca nella storia dei secoli! Cosa si
cela dietro la sua forza? In realtà è semplice a dirsi: questo nemico è la
morte dei propri nemici, perché questo nemico è
la vita per i propri amici. Il nemico avanza contro i soldati e le
stelle muoiono, raggiunge il reggimento speciale
e la luna si annulla nello splendore. è l'alba!
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