domenica 25 ottobre 2015

SOLO IN UNA NOTTE AFOSA

SOLO IN UNA NOTTE AFOSA
Penso troppo spesso a lui

È sera tardi,
in effetti è notte.
Molti ormai dormono,
il caldo è soffocante,
ma si dorme:
la giornata è fatica.
Una zanzara ronza
fastidiosa
insopportabile
attorno alla lampada
sul comodino.
Avrei voglia di ucciderla,
schiacciarla finalmente
per il silenzio.
Oggi ho pensato spesso a lui,
sdraiato per terra:
il cotto arancione fresco.
Ogni respiro
un desiderio,
un sogno,
una speranza,
tutto inconsistente,
tutto impalpabile,
tutto niente.
Cosa ho perso?
Non ho vissuto i suoi baci,
le sue carezze,
nemmeno i suoi respiri.
Cosa ho perso?
Ho perso l'amore dei giovani,
quelle sensazioni,
quelle emozioni,
quel sentimento.
Cosa ho perso?
Ho perso il piacere
la bellezza di un altro te,
la complicità di lunghi silenzi,
la felicità di innocui sorrisi.
Ho perso molto.
Mi rimangono tante
troppe parole inutili:
riempio i giorni di mille pagine,
riempio le pagine di mille parole,
riempio le parole di nessun valore.
M'illudo
vorrei dare tutto,
ma mi rimane il desiderio di lui,
solo il desiderio di lui.
E ora ho caldo,
tanto
tanto caldo.
Soffoco:
ho caldo e lo sogno.
Tornano le giornate passate a parlare,
passate ad incontrarsi:
mi rimarrà sempre un pezzetto,
ogni parola è parte di me.
La dannata zanzara s'avvicina:
lui impazzisce davanti alle zanzare
- è divertente.
L'ho uccisa.
Posso dormire
non riposerò
ma dormo:

spero di sognare lui.

Nessun commento:

Posta un commento