SOLO IN UNA NOTTE AFOSA
Penso troppo spesso a
lui
È sera tardi,
in effetti è notte.
Molti ormai
dormono,
il caldo è
soffocante,
ma si dorme:
la giornata
è fatica.
Una zanzara
ronza
fastidiosa
insopportabile
attorno alla
lampada
sul
comodino.
Avrei voglia
di ucciderla,
schiacciarla
finalmente
per il
silenzio.
Oggi ho
pensato spesso a lui,
sdraiato per
terra:
il cotto
arancione fresco.
Ogni respiro
un
desiderio,
un sogno,
una
speranza,
tutto
inconsistente,
tutto
impalpabile,
tutto
niente.
Cosa ho
perso?
Non ho
vissuto i suoi baci,
le sue
carezze,
nemmeno i
suoi respiri.
Cosa ho
perso?
Ho perso
l'amore dei giovani,
quelle
sensazioni,
quelle
emozioni,
quel
sentimento.
Cosa ho
perso?
Ho perso il
piacere
la bellezza
di un altro te,
la
complicità di lunghi silenzi,
la felicità
di innocui sorrisi.
Ho perso molto.
Mi rimangono tante
troppe parole inutili:
riempio i giorni di mille pagine,
riempio le pagine di mille parole,
riempio le parole di nessun valore.
M'illudo
vorrei dare tutto,
ma mi rimane il desiderio di lui,
solo il desiderio di lui.
E ora ho caldo,
tanto
tanto caldo.
Soffoco:
ho caldo e lo sogno.
Tornano le giornate passate a parlare,
passate ad incontrarsi:
mi rimarrà sempre un pezzetto,
ogni parola è parte di me.
La dannata zanzara s'avvicina:
lui impazzisce davanti alle zanzare
- è divertente.
L'ho uccisa.
Posso dormire
non riposerò
ma dormo:
spero di sognare lui.
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