sabato 6 febbraio 2016

FOGLIO SULLA SOLITUDINE #2

Non sono solo. Me lo hanno raccontato e sto iniziando a crederci. Non sono solo. Continuo a sentirmi solo, questo sì, e continuerò finché esisteranno barriere necessarie tra me e certe persone cui sono particolarmente legato. Sì, oggi la solitudine è questo, è sapere che qualcuno c'è, ma non poter apprezzare appieno questa presenza, perché altrimenti tale presenza scomparirebbe, diverrebbe assenza. Oh, che confusione, ma è così: vicino a me stanno persone buone e gentili, e qualcuna ormai è veramente significativa (che parola assolutamente inappropriata: non esprime minimamente l'importanza che hanno queste persone!), tuttavia queste persone sono sempre divise da me dalla mia insensata necessità di loro, dal mio malato bisogno di sentirli nella mia vita.
Non sono solo, e questo è vero, perché è così, perché ho scoperto che c'è una creatura straordinaria, anzi, ci sono più creature meravigliose che riescono a scaldarmi il cuore, riescono a lanciare i loro raggi di luce fino al mio covo scuro. E ringrazio per questi incontri miracolosi, ma la solitudine continua a regnare, perché ci sono tre persone, le tre più vicine, che non riesco a lasciare entrare: se entrassero completamente scoprirebbero qualcosa che li allontanerebbe. Come ne posso essere così sicuro? Perché ciò che nascondo è una scintilla, e loro sono come cisterne di liquido infiammabile: quella sola scintilla e tutto scoppierebbe, tutto andrebbe perso. Io, carne viva, mi brucerei, rimarrei scottato e niente più potrebbe rinfrescarmi, non stavolta. Perché così catastrofico? Perché so di non essere solo, ma so anche che quando azzardi, che quando pensi a te e non a ciò che fa bene o male agli altri, allora diventi davvero solo, anche quando sei in mezzo a tante altre persone.
Tengo per me un segreto, ecco cos'è la solitudine, è circondarsi di segreti, non perché si abbia piacere ad avere segreti, ma perché si desidera che gli altri possano vivere più o meno serenamente, non scossi da un qualcosa di solamente tuo. Il mio segreto, non lo conosco solo io: una parte l'ho raccontata a qualcuno, ma il centro di questo mio segreto, il nucleo più nascosto solo io lo conosco, è un brandello di me che a nessuno ho consegnato.
Ho riempito un'altra pagina di stupidaggini. Stupidaggini che sento, stupidaggini che provo e che mi palpitano nel cuore. Non ho dormito stanotte, perché ho pensato al mio fallimento: mi ero impegnato a vivere in maniera sana le relazioni che mi salvano dalla mia solitudine. Sono riuscito solo a immergermi nuovamente nel mio isolamento.
Ah. Sono solo, e sono stanco, anche se non sono solo e potrei correre dieci chilometri già adesso: sono solo nel senso che non sono con chi mi fa bene al cuore; sono stanco nel senso che le forze per portare a termine ogni mio obiettivo mi stanno a poco a poco lasciando.
Ah, qualcuno c'è e non sono solo, ma sono lontano.
Dimenticavo: perdonate la mia stupidità.

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