giovedì 22 maggio 2014

COME UN GABBIANO

"Dopotutto non mi è chiaro cosa sia una famiglia. Tante parole sento girarmi attorno: confuse, incoerenti. No, continuo a non comprendere cosa significhi famiglia. Mia mamma dice che famiglia è padre, madre, figli. Lei è cristiana, come me, ma lei crede che una famiglia sia tale con i figli. Le ho chiesto 'ma allora quelli che non possono avere figli?' e non sa, è stata confusa nel rispondermi. Io sono cristiano, ma io credo che la famiglia sia amore, un amore strano e curioso, che non è simile a nessun altro, ma che sia amore. Sia una complicità tra membri, una complicità insita nelle persone naturalmente, qualcosa che sfugge a qualsiasi altra persona che osserva da fuori, sì perché ogni famiglia ha un proprio amore. Io sono cristiano. La religione del Dio-Amore. Lei è cristiana. La religione di Dio-Amore. Ma allora perché abbiamo idee diverse di famiglia? Io penso che famiglia siano due persone che si amano. Lei dice che però i bambini o li dà la Natura - meglio dire 'il Buon Dio'-, o nulla. Ma allora non ha senso che i bambini li abbiano coppie terribili e inaffidabili, che i bambini siano soli al mondo, rinchiusi in orfanotrofi, che i bambini siano maltrattati dal loro stesso sangue. Perché un bambino non può avere due madri, perché non due padri? 'Il bambino ne rimarrebbe traumatizzato' mi dice qualcuno, beh io ti rispondo:'E questo è colpa di quelli come te! Se già la pensi così sicuramente guarderai quel bambino o con schifo, o con stizza, o con compassione, e allora sì, il bambino si chiederà: 'Cosa non va in me?'
No io voglio credere che la famiglia sia qualcosa di oltre. Non penso siano mamma e papà, figli e figlie. Mi rattrista un po'. Mi abbatte e mi sfianca. 
Sono cristiano, o almeno ci provo, però sono anche omosessuale. Già, sono omosessuale e quindi mi interessa, e anche a me appare scontato che io difenda una diversa idea di famiglia - anche se ci sono omosessuali che sono convinti di non avere il diritto a figli e patria podestà - però penso che gli omosessuali non meritino questa discriminazione, sì perché secondo me sarebbe proprio una discriminazione! 
Però penso. La storia mi insegna che - per citare impropriamente Mia Martini - gli uomini non cambiano. Sicuramente se ci rifletto mi spaventa che queste nuove famiglie dovrebbero vivere in questo mondo. Ma non è giusto! Perché ci sono gli stupidi, quegli ignoranti e odiosi, solo per questo tanti non possono essere felici?! Mi dispiace. Mi piange il cuore.
Ecco, mi ritrovo qui triste! Per colpa di questi ignorantoni io mi devo rattristare?! Mi sento come gli animalisti - ma anche una qualsiasi persona con un minimo di sensibilità - davanti a un gabbiano impantanato in una lordura di petrolio puzzolente. Vedo questi agitarsi in mezzo a persone che tentano di sottrarre loro un altro pizzico, l'ennesimo, di felicità. Mi dispiace. 
Rifletterò ancora però."

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