Questo è per festeggiare il compleanno di Arthur Schnitzler, che mi ispira. Uno dei miei racconti per un genio della letteratura mondiale. Grazie e auguri, signor Schnitzler. J.D.
15 marzo 5004
oggi sono stato in
gita e non posso non dire di essermi divertito, ma questa gita mi ha fatto anche
riflettere …
Siamo partiti
prestissimo stamattina, all’alba eravamo già tutti seduti nell’astrobus e la
maestra stava facendo l’appello. Chiamato l’ultimo, Zago, l’autista ha messo in
moto e ci siamo sollevati sopra la scuola: che bello vedere tutti quelli che
non erano venuti con noi camminare tristemente verso le aule per un’altra noiosissima
giornata!
Dopo pochi attimi
tutto era già diventato troppo piccolo sotto di noi perché si potesse ancora distinguere
qualcosa, ma sopra di noi, a poco a poco, si apriva lo spazio infinito,
l’immensa vastità sporcata da qualche stella solitaria, oppure illuminata qua e là da millenarie esplosioni. Mentre continuavamo ad allontanarci da casa Mic mi
ha spiegato come si è formato il circolo di asteroidi – lo sa solo perché suo
padre è astro geografo – e mi ha detto che il circolo è una delle zone più pericolose
dell’universo e che solo i piloti più esperti dell'aeronautica spaziale che
fanno parte dei Primi Soldati possono attraversarlo! Caro diario, mentirei se
non ti dicessi che spero, un giorno, di poter attraversare quella schiera
infinita di sassi e sassi e sassi, per l’eternità in corsa uno dietro l’altro.
Poi siamo entrati nel
Sistema Csed, ovvero un sistema di otto pianeti che girano attorno ad una
stella, ogni pianeta con un’orbita diversa: che bella vista! Uno dei pianeti
sembra una pallina di pongo, macchiata da mille tonalità di arancione e rosso!
Ma noi eravamo diretti
al pianeta G-Csed e ormai mancava poco, molto poco. Quando fummo abbastanza
vicini, la maestra prese il microfono dell’astrobus e iniziò a parlare con
quella sua voce monotona e un po’ irritante: “Stiamo per entrare nell’atmosfera
di G-Csed, la quale ha subito numerosi cambiamenti nel corso degli anni,
infatti ad oggi non rimane che un sottile strato di azoto quale atmosfera del
pianeta. Ma oggi siamo qui perché sono state rinvenute numerosissime testimonianze
di una civiltà estremamente avanzata sotto il profilo tecnico e tecnologico,
una civiltà che è stata in grado di lanciare anche qualche sonda nello spazio,
ma mai in grado di superare i limiti del Sistema Csed. Proprio ora stiamo
atterrando alla Stazione Aerospaziale di G-Csed e saremo ospiti dei nostri
compatrioti che qui fanno ricerca archeologica. Visiteremo il museo che è stato
allestito con i numerosi reperti ritrovati e saremo guidati da un ex allievo
della vostra stessa scuola …” La maestra terminava il suo sproloquio e noi
toccavamo di nuovo terra; dalla porta dell’astrobus entrava il professor Mar,
ex allievo della nostra scuola, dicendo: “Buon giorno e benvenuti a G-Csed.
Oggi sarete miei ospiti e vi guiderò alla conoscenza di una civiltà che è
misteriosamente sparita!” e a queste parole un ‘ohhhhh’ stupefatto riempiva le
bocche di tutti noi.
Porca miseria! Devo interrompermi: mamma vuole che l’aiuti
con la cena … continuerò dopo!
Eccomi! Ho appena finito di mangiare e sono pronto a
riprendere il discorso, dunque … eravamo rimasti a … ah, sì!: il Museo di
G-Csed!
Allora, il museo è un
enorme edificio che si articola in infinite sale, in ognuna delle quali sono
state raccolte le diverse testimonianze a seconda della categoria: c’è l’ala
della vita familiare, l’ala della guerra, l’ala della scuola, l’ala del lavoro,
ecc …
Mar ci ha portati
subito nell’ala della guerra, infatti sapeva che noi non parliamo di guerre se
non quando in storia si affrontano i capitoli delle Guerre Universali
Intergalattiche; una volta arrivati al padiglione detto ‘Casa delle Armi’, ci
ha raccontato di questi conflitti che, secondo quello che dicono gli storici –
io non sono convinto di crederci – costarono la vita a milioni, MILIONI di
persone!
Bah … non so se mi
fido, comunque vi ha mostrato questa sorta di macchina NON volante che ha delle
ruote – pensa te che roba strana! – che toccano terra e la fanno muovere!, e
poi hanno delle cose sopra, come dei razzi a onde-Chi, ma che non sparano
onde-Chi! Puoi certo intuire quanto fossi affascinato dal vedere tutti questi
oggetti stranissimi e - forse sembrerà
sciocco – dopo tutto quello che avevo visto là dentro, solo in quella sala,
pensavo di avere visto tutto il possibile immaginabile e inimmaginabile …
assolutamente no! Ora capirai cosa intendo: finito il giro in mezzo a tutte
quelle armi rozze, Mar ci ha portati in una stanza spoglia e ci ha fatto una
sorta di discorsetto, questo il succo: “Ora avete visto qualcosa per noi molto
difficile da comprendere, avete osservato armi assurde e inefficienti, balorde
in un certo senso – qui ridemmo tutti, anche la maestra! – ma ora è bene che vi
avvisi che ciò che state per vedere è qualcosa di ancora più strano e, in effetti,
anche più terribile. … Noi non siamo certi di come questa civiltà ebbe fine, ma
ovviamente gli studiosi hanno avanzato numerose proposte e ipotesi. Ad oggi una
delle più accreditate è la seguente: successe un conflitto tra gli abitanti di questo pianeta, un
conflitto che non fu però economico o politico, bensì fu, e qui sta il mistero
vero e proprio, spirituale …” e non
terminò la frase, la lasciò così, a mezz’aria, non spiegò il termine spirituale, ma si limitò ad aprire la
porta dietro di lui e a introdurci in un’altra enorme sala del Museo di G-Csed.
Qui non c’erano armi,
solo curiosi oggetti di metallo o di ‘legno’ – non so cosa sia, ma Mar ha detto
così e la maestra ha annuito – con forme e incisioni strane, modellati in pose
assurde e insensate, senza seguire principi matematici o geometrici: strani
contenitori scintillanti con una base larga e un collo sottile, inutili oggetti
con sette bocchette rivolte verso l’alto – in realtà mi ricordavano molto un
appendiabiti della nonna! –, assurdi incastri di ‘legni’ disposti a formare X,
e così via … tutti guardavano estasiati, e allo stesso tempo un po’ timorosi,
quegli artefatti così … così … così! Poi, dopo averci lasciato del tempo per
esplorare un po’ in giro, Mar ricominciò a parlare: “Gli strumenti che vedete
qui raccolti sono, per gli studiosi, oggetti utilizzati per attività
particolari, proprie di questa civiltà, dette religioni … – tutti eravamo a bocca aperta e occhi
spalancati, ansiosi di conoscere il significato di quella parola .. – una religione sarebbe un sistema di riti e attività legati
all’adorazione di una divinità .. –
noi eravamo sempre più ammaliati e incuriositi – ovvero un’entità che questi
esseri ritenevano essere onnipotente. La spiritualità di cui parlavo prima, dunque,
sarebbe questa credenza che il corpo non è ‘solo corpo’, ma anche
qualcos’altro: spirito. Gli studiosi
sono certi che di queste religioni ne
esistessero parecchie, ognuna diversa dall’altra, e che tutte, o quasi (alcuni
riti suggeriscono il cannibalismo e dunque la religione con tali cerimonie non
rientrerebbe in questa categoria), professassero il bene e l’amore. E qui sta
l’ennesimo mistero che avvolge questo pianeta: questa civiltà, come ho appena
detto, avrebbe avuto fine per un conflitto tra queste religioni, le diverse idee religiose di ciascuno avrebbero
provocato scontri e attriti insostenibili e alla fine tutto si sarebbe
distrutto sotto le lotte intestine a questa civiltà … ma allora come è
possibile che queste religioni, a
quanto pare testimoni di pace e amore – e puoi immaginare, caro diario, come
sia rimasto colpito da queste parole di Mar! -, abbiano dato origine all’odio,
alla guerra, alla fine di tutto?”
Ora scusa … mamma dice che è ora di
dormire, vado a lavarmi i denti.
P.S.
Ho dimenticato di
scriverlo prima: Mar ci ha anche riferito che il pianeta che noi chiamiamo
G-Csed quella civiltà lo chiamava ‘Terra’ … che strano, vero?!
Buona notte!
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