giovedì 15 maggio 2014

QUINDICI MARZO CINQUEMILAQUATTRO

Questo è per festeggiare il compleanno di Arthur Schnitzler, che mi ispira. Uno dei miei racconti per un genio della letteratura mondiale. Grazie e auguri, signor Schnitzler.                J.D.


15 marzo 5004
Caro diario,

oggi sono stato in gita e non posso non dire di essermi divertito, ma questa gita mi ha fatto anche riflettere …
Siamo partiti prestissimo stamattina, all’alba eravamo già tutti seduti nell’astrobus e la maestra stava facendo l’appello. Chiamato l’ultimo, Zago, l’autista ha messo in moto e ci siamo sollevati sopra la scuola: che bello vedere tutti quelli che non erano venuti con noi camminare tristemente verso le aule per un’altra noiosissima giornata!
Dopo pochi attimi tutto era già diventato troppo piccolo sotto di noi perché si potesse ancora distinguere qualcosa, ma sopra di noi, a poco a poco, si apriva lo spazio infinito, l’immensa vastità sporcata da qualche stella solitaria, oppure illuminata qua e là da millenarie esplosioni. Mentre continuavamo ad allontanarci da casa Mic mi ha spiegato come si è formato il circolo di asteroidi – lo sa solo perché suo padre è astro geografo – e mi ha detto che il circolo è una delle zone più pericolose dell’universo e che solo i piloti più esperti dell'aeronautica spaziale che fanno parte dei Primi Soldati possono attraversarlo! Caro diario, mentirei se non ti dicessi che spero, un giorno, di poter attraversare quella schiera infinita di sassi e sassi e sassi, per l’eternità in corsa uno dietro l’altro.
Poi siamo entrati nel Sistema Csed, ovvero un sistema di otto pianeti che girano attorno ad una stella, ogni pianeta con un’orbita diversa: che bella vista! Uno dei pianeti sembra una pallina di pongo, macchiata da mille tonalità di arancione e rosso!
Ma noi eravamo diretti al pianeta G-Csed e ormai mancava poco, molto poco. Quando fummo abbastanza vicini, la maestra prese il microfono dell’astrobus e iniziò a parlare con quella sua voce monotona e un po’ irritante: “Stiamo per entrare nell’atmosfera di G-Csed, la quale ha subito numerosi cambiamenti nel corso degli anni, infatti ad oggi non rimane che un sottile strato di azoto quale atmosfera del pianeta. Ma oggi siamo qui perché sono state rinvenute numerosissime testimonianze di una civiltà estremamente avanzata sotto il profilo tecnico e tecnologico, una civiltà che è stata in grado di lanciare anche qualche sonda nello spazio, ma mai in grado di superare i limiti del Sistema Csed. Proprio ora stiamo atterrando alla Stazione Aerospaziale di G-Csed e saremo ospiti dei nostri compatrioti che qui fanno ricerca archeologica. Visiteremo il museo che è stato allestito con i numerosi reperti ritrovati e saremo guidati da un ex allievo della vostra stessa scuola …” La maestra terminava il suo sproloquio e noi toccavamo di nuovo terra; dalla porta dell’astrobus entrava il professor Mar, ex allievo della nostra scuola, dicendo: “Buon giorno e benvenuti a G-Csed. Oggi sarete miei ospiti e vi guiderò alla conoscenza di una civiltà che è misteriosamente sparita!” e a queste parole un ‘ohhhhh’ stupefatto riempiva le bocche di tutti noi.
Porca miseria! Devo interrompermi: mamma vuole che l’aiuti con la cena … continuerò dopo!
Eccomi! Ho appena finito di mangiare e sono pronto a riprendere il discorso, dunque … eravamo rimasti a … ah, sì!: il Museo di G-Csed!
Allora, il museo è un enorme edificio che si articola in infinite sale, in ognuna delle quali sono state raccolte le diverse testimonianze a seconda della categoria: c’è l’ala della vita familiare, l’ala della guerra, l’ala della scuola, l’ala del lavoro, ecc …
Mar ci ha portati subito nell’ala della guerra, infatti sapeva che noi non parliamo di guerre se non quando in storia si affrontano i capitoli delle Guerre Universali Intergalattiche; una volta arrivati al padiglione detto ‘Casa delle Armi’, ci ha raccontato di questi conflitti che, secondo quello che dicono gli storici – io non sono convinto di crederci – costarono la vita a milioni, MILIONI di persone!
Bah … non so se mi fido, comunque vi ha mostrato questa sorta di macchina NON volante che ha delle ruote – pensa te che roba strana! – che toccano terra e la fanno muovere!, e poi hanno delle cose sopra, come dei razzi a onde-Chi, ma che non sparano onde-Chi! Puoi certo intuire quanto fossi affascinato dal vedere tutti questi oggetti stranissimi e  - forse sembrerà sciocco – dopo tutto quello che avevo visto là dentro, solo in quella sala, pensavo di avere visto tutto il possibile immaginabile e inimmaginabile … assolutamente no! Ora capirai cosa intendo: finito il giro in mezzo a tutte quelle armi rozze, Mar ci ha portati in una stanza spoglia e ci ha fatto una sorta di discorsetto, questo il succo: “Ora avete visto qualcosa per noi molto difficile da comprendere, avete osservato armi assurde e inefficienti, balorde in un certo senso – qui ridemmo tutti, anche la maestra! – ma ora è bene che vi avvisi che ciò che state per vedere è qualcosa di ancora più strano e, in effetti, anche più terribile. … Noi non siamo certi di come questa civiltà ebbe fine, ma ovviamente gli studiosi hanno avanzato numerose proposte e ipotesi. Ad oggi una delle più accreditate è la seguente: successe un conflitto  tra gli abitanti di questo pianeta, un conflitto che non fu però economico o politico, bensì fu, e qui sta il mistero vero e proprio, spirituale …” e non terminò la frase, la lasciò così, a mezz’aria, non spiegò il termine spirituale, ma si limitò ad aprire la porta dietro di lui e a introdurci in un’altra enorme sala del Museo di G-Csed.
Qui non c’erano armi, solo curiosi oggetti di metallo o di ‘legno’ – non so cosa sia, ma Mar ha detto così e la maestra ha annuito – con forme e incisioni strane, modellati in pose assurde e insensate, senza seguire principi matematici o geometrici: strani contenitori scintillanti con una base larga e un collo sottile, inutili oggetti con sette bocchette rivolte verso l’alto – in realtà mi ricordavano molto un appendiabiti della nonna! –, assurdi incastri di ‘legni’ disposti a formare X, e così via … tutti guardavano estasiati, e allo stesso tempo un po’ timorosi, quegli artefatti così … così … così! Poi, dopo averci lasciato del tempo per esplorare un po’ in giro, Mar ricominciò a parlare: “Gli strumenti che vedete qui raccolti sono, per gli studiosi, oggetti utilizzati per attività particolari, proprie di questa civiltà, dette religioni  – tutti eravamo a bocca aperta e occhi spalancati, ansiosi di conoscere il significato di quella parola .. – una religione sarebbe un  sistema di riti e attività legati all’adorazione di una divinità .. – noi eravamo sempre più ammaliati e incuriositi – ovvero un’entità che questi esseri ritenevano essere onnipotente. La  spiritualità di cui parlavo prima, dunque, sarebbe questa credenza che il corpo non è ‘solo corpo’, ma anche qualcos’altro: spirito. Gli studiosi sono certi che di queste religioni ne esistessero parecchie, ognuna diversa dall’altra, e che tutte, o quasi (alcuni riti suggeriscono il cannibalismo e dunque la religione con tali cerimonie non rientrerebbe in questa categoria), professassero il bene e l’amore. E qui sta l’ennesimo mistero che avvolge questo pianeta: questa civiltà, come ho appena detto, avrebbe avuto fine per un conflitto tra queste religioni, le diverse idee religiose di ciascuno avrebbero provocato scontri e attriti insostenibili e alla fine tutto si sarebbe distrutto sotto le lotte intestine a questa civiltà … ma allora come è possibile che queste religioni, a quanto pare testimoni di pace e amore – e puoi immaginare, caro diario, come sia rimasto colpito da queste parole di Mar! -, abbiano dato origine all’odio, alla guerra, alla fine di tutto?”
Ora scusa … mamma dice che è ora di dormire, vado a lavarmi i denti.

P.S.
Ho dimenticato di scriverlo prima: Mar ci ha anche riferito che il pianeta che noi chiamiamo G-Csed quella civiltà lo chiamava ‘Terra’ … che strano, vero?!

Buona notte!

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