martedì 16 dicembre 2014

SOTTO IL VELO, AL RIPARO DAL SOLE

Cosa videro i tuoi occhi, donna?
Camminavi lungo la via quel giorno, serena nelle tue vesti leggere di mezza estate: cosa portavi in mano quel dì, sotto il sole del pomeriggio? Avevi in mano un cesto di erbe da cucinare per il sabato? Oppure tenevi in mano la tua gerla piena di acqua fresca?
Il sole era caldo e i raggi luminosi si insinuavano attraverso le foglie dei sicomori e dei fichi, ti dava fastidio quella luce negli occhi? Ti feriva lo sguardo e ti coprivi con il tuo velo? Ma ti piaceva quel caldo bacio celeste?
Camminavi lungo la via quel giorno, ma a cosa pensavi? Non pensavi a nulla forse … però come può una fanciulla non avere nulla per la mente in un giorno sereno e luminoso di un’estate calda e piacevole? Forse pensavi al domani imminente, alla festa che presto sarebbe arrivata, alla pace e al riposo … magari pensavi al tuo futuro, riflettevi sul tuo matrimonio, che il tuo cuore giovanetto desiderava così tanto, ti perdevi a immaginare la tua casa, a sognare i figli che avresti dato al tuo sposo, ai fiori che avresti colto per imbellire l’uscio, alle vesti che con cura avresti cucito alla tua famiglia; pensavi a tutto questo?
Camminavi lungo la via quel giorno e nessuno saprebbe davvero dire a cosa pensavi: nessuno può, purtroppo, ma davvero avrei voluto sapere cosa stessi pensando prima.
Cosa videro i tuoi occhi allora?
Si spostavano vispi e allegri dalla corteccia alle pietre, dall’erba alle foglie, e gioivi dei fiori e dei profumi, della luce e del creato.
Quali uccelli udivi cantare?
Quanto avrei voluto accompagnarti in quel lungo cammino, quanto avrei voluto assisterti in quella passeggiata! Ma non fui io, non toccò a me, purtroppo: fosti tu, toccò a te, e a te sola, solo e soltanto te!
Cosa videro i tuoi occhi, donna?
Camminavi e nient’altro, forse davvero non pensavi a nulla. Ma dopo a cosa pensasti?
Mentre camminavi forse ti cadde ciò che tenevi in mano, le tue gambe si irrigidirono, forse, e il tuo viso fu forse spavento: cosa provasti, donna?
Il sole secondo me si fece immobile, smise di scintillare; gli uccelli si fecero muti, fermi tra le fronde non più mosse dal vento; sì perché anche il vento abbandonò la sua fatica e lasciò le foglie degli alberi. Tutto ristette e si fece silente.
Qualcosa accadde davvero. Per te il mondo svanì in quel momento, si annullò la realtà.
Cosa provasti, donna?
E quando udisti quelle parole, quando comprendesti quel saluto, quando fosti pronta a rispondere, cosa provasti, donna?
Qualcosa era cambiato davvero in quel momento e i tuoi occhi scoprirono qualcosa di nuovo, videro qualcosa di stupefacente, sorprendente, qualcosa di … di sovrumano, di … divino! In te era cambiato qualcosa, in te era successo qualcosa …

Cosa videro i tuoi occhi, madre?

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