giovedì 14 maggio 2015

ENNESIMO SPROLOQUIO - parte prima

Dunque ci siamo, tentiamo ora di dare forma a qualcosa di sensato.
Non ci conosciamo bene bene, non posso dirmi tuo amico, ma in questi giorni mi hai chiesto aiuto, sei venuto a cercarmi e mi hai chiesto una mano. Odio il fatto di aver dovuto accettare di aiutarti, perché l'ho fatto solo per colpa del mio stupido cuore, della mia stupida inclinazione naturale all'ascolto … non ho deciso di aiutarti, il mio io lo ha fatto al posto mio e mi ha obbligato a parlarti ed ascoltarti.
Hai detto molte cose e molte cose avrai ancora da dire: mi dici che ti sono d'aiuto nonostante io non veda in me un aiuto per te; sono un ragazzino anche io, un pischello ignorante e sbarbato che ancora sta appena entrando in punta di piedi nel mondo.
Hai detto che sei in crisi, ti senti perso e sconfortato, stupefatto di ciò che ti accorgi di sentire dentro di te, preoccupato per le immani conseguenze che potrebbero derivarne, in lacrime perché ti senti indeciso e confuso. Sono pronto ad ascoltarti ancora, ancora e ancora, ma non ho nulla da dire se non che mi dispiace: soffri in un modo che posso intuire, ma non comprendere appieno; hai vissuto cose che io non ho mai sognato, che non m'hanno mai sfiorato; hai chiesto aiuto a una persona che non ha capito molto dell'amore perché non è mai stata amata davvero: i miei genitori mi amano - penso - e così le mie sorelle, so che ho amiche e forse qualche amico che mi vuol bene, anche tanto, ma non ho mai provato cosa sia l'amore.
Tu forse nemmeno sai cos'è l'amore: hai vissuto l'innamoramento di certo, ma oggi mi racconti di un sentimento che ti spiazza, che ti tormenta, che ti eccita e ti dà quel tremito voluttuoso. Mi dici delle tue insicurezze e delle tue paure, mi riveli il tuo terrore di poter perdere CCCCCCC e il tuo cuore me lo immagino lacrimare ogni volta che pensi a lui e a ciò che dovresti dirgli, che sogni di vivere con lui.
Ho sognato anche io come te, sogno qualcosa di simile ancora adesso, e so che cosa significhi rovinare tutto con quella speranza che i sogni diventino realtà.
So che hai sofferto, che stai soffrendo, so che sei preoccupato per le reazioni che ne deriveranno, sia di SSSSSSS - poiché davvero soffrirà come mai prima d'ora era accaduto a quel povero cuore -, sia di CCCCCCC - che tu sai di poter perdere con molta probabilità -
Ma entrambi sappiamo che tu stesso stai soffrendo come un cane ammazzato dalle botte di un padrone bestiale crudele, sappiamo entrambi che il tuo cuore implora solo un po' di pace e serenità, desidera ardentemente solo un po' di felicità, un  briciolo di felicità che ti possa permettere di vivere serenamente, finalmente in pace, finalmente consapevole di te. Questa felicità la desideri con tutto te stesso e pensi di poterla e doverla ricercare in CCCCCCC piuttosto che con SSSSSSS: non nego che penso che ormai sia chiara la situazione, ma dico con tutto me stesso che stai prendere una decisione che dovrà essere definitiva, che se davvero sceglierai CCCCCCC lo dovrai fare con la consapevolezza di poter perdere anche lui, oltre che SSSSSSS. E mi dici che non vuoi assolutamente perderlo, e in fondo hai anche ragione: a te basterebbe averlo vicino, oggetto del tuo culto segreto senza che neanche ne sia consapevole, ti basterebbe questo pur di non perderlo; vorresti altro, vorresti di più, vorresti poterlo avere alla luce del sole, dinnanzi a chiunque, ma ti accontenteresti di potergli stare vicino, di continuare ad avere la solita vita.
Ti capisco, so cosa significa, ma sei sicuro che sia una scelta saggia? Continuare a vivere nell'ombra, continuar a mentire agli altri e, soprattutto, a te stesso e, ancor più soprattutto, a CCCCCCC?
Vivresti una vita a metà, forse ancora più grama di com'è ora, forse ancora più crudele di quella che stai vivendo adesso.
Se sei deciso devi affrontare la tua 'decisione', se davvero senti di aver capito, se davvero tutto te stesso ti dice che sei così - e al diavolo l'idea che ti eri fatta nella tua infanzia, perché anche io sognavo una moglie e dei bambini, per poi accorgermi che la moglie l'avrei trattata come un'amica, una semplice compagna di viaggio, non altro - se davvero sei divenuto consapevole di te, allora non puoi nasconderti, non puoi raccontare una mezza verità, non puoi continuare a mentire, mascherandoti.
**, io ho vissuto cose molto diverse: non ho mai avuto una vera e propria storia, non ho mai conosciuto, tuttavia, nemmeno l'amore di un uomo, e mi definisco omosessuale solo perché una volta - recentemente, forse, è avvenuta la seconda - mi sono innamorato di un ragazzo ch'era ai miei occhi splendido. Ho tentato di capire più d'una volta perché mi fossi innamorato di lui, come se si potesse comprendere davvero tale avvenimento: pensai che fosse una sorta di gelosia a stringermi a lui, l'invidia per ciò che lui era, o  pensai che potesse essere solo un'amicizia che mi prendeva particolarmente. Ma in questi numerosi tentativi di spiegazione il mio cervellino si perdeva e sempre ritornava una risposta semplice e assurda: mi rivedevo davanti il suo viso e il cuore si bloccava.
Ripeto, non ho vissuto assolutamente nulla di paragonabile a ciò che è stata la tua esperienza, e forse sono anche un po' invidioso di tutto l'amore di cui sei oggetto: gli amici, CCCCCCC, che per te prova un affetto smisurato, SSSSSSS, che più e più volte ti ha riaccolto perché incapace di stare senza di te; io non ho mai avuto nulla di simile: ho degli amici, ma, in tutta sincerità, a nessuno di loro rivelo tutto, a ognuno nascondo una parte di me, e non si tratta di piccoli segreti nascosti come tante cose si nascondono, ma si tratta di qualcosa di estremamente più importante e - in un certo senso - pericoloso …
Ti dico questo per cercare di convincerti che sei amato, che ti amano sia CCCCCCC sia SSSSSSS, che non importa la reazione  di CCCCCCC che seguirà, perché, se anche si allontanasse da te, tu ti sentiresti uno schifo, solo e abbandonato, ma sono anche certo che per una volta sapresti di stare una merda per il giusto motivo, e non per aver taciuto l'ennesima volta; che non importa cosa succederà con SSSSSSS, perché anche a me dispiace che potrebbe crollare, ma ciò che dovrebbe importare a te è anche che tu stai vivendo da bugiardo e mentitore.
Tante cose ho scritte che, se avessi un minimo d'amor proprio, dovrei cancellare immediatamente, ma vorrei che queste parole t'arrivassero tutte, perché ancora sono disposto a parlarne, ancora sono pronto ad accogliere ogni tuo sfogo, ma non ho la forza di trattenermi!
Tu mi hai acceso quando mi hai parlato l'altro giorno, hai acceso in me la fiamma della passione: non è una passione amorosa, ma una passione agguerrita, la mia volontà di aiutarti, di starti accanto come potrò … in me sento di poter pensare a tante cose, ma sento che alla fine della giornata mi tormenterò nel pensare che una creatura miracolosa sta rodendosi per un tarlo che ha morso anche a me, un tarlo che ancora oggi, ogni tanto, torna a logorare anche la mia anima.
Sono qui in uno dei momenti più delicati della mia breve vita e penso a come potrei aiutarti. Non posso.
La mia mente parte e inizia a viaggiare, sogna un ragazzo conosciuto a scuola o da qualche altra parte che mi sorride e mi abbraccia calorosamente, un ragazzo che mai avrei pensato potesse piacermi, ma cui mi ritrovo a pensare prima di dormire; immagino dei pomeriggi con lui, soli in una stanza ad ascoltare musica e pisolare, e mi tormento perché questo non mi tocca … Poi riapro gli occhi e mi accorgo che l'illusione che mi sono immaginata mi racconta ancora di una gelosia, dell'invidia che provo per due persone che sono amici da tanto e tanto tempo … Ancora rifletto e ora mi tornano in mente le parole di dolore che uno di questi due amici mi ha detto, parole che mi colpiscono come frustate e mi dico "Tu ti tormenti? Pensa a lui, lui che vive stiracchiato tra due altre persone cui tiene veramente … tu hai il coraggio ti tormentarti? Aiuta lui, piuttosto che piangere per la tua stoltezza"
Perdonami se ti scrivo queste parole, lo so che non è giusto che io ti dica questa cosa, ma forse, in fondo in fondo, spero che queste parole ti convincano di quanto io non sia degno di essere ascoltato: sono un debole, invidioso e sciocco. Brancolo nella solitudine e adesso che tu mi hai aperto i tuoi dubbi e le tue perplessità io mi ci insinuo con le mie follie.

Ripeto -  e non odiarmi perché lo ripeto - ho vissuto altre cose, meno cose di te, e non ho mai conosciuto l'abbraccio di qualcuno che avrei - forse bambinescamente - chiamato 'amore mio', e forse proprio per questo non meriterei d'essere ascoltato con particolare attenzione, ma se c'è una cosa che so è che tutti noi vogliamo la felicità, tutti si è alla ricerca della felicità assoluta e totale, completa ed eterna. So che tu ora non lo sei, so che ora sei distrutto da come stanno andando le cose e so anche che se potessi vorresti sparire da questo mondo, scomparire con un puf immediato e irreversibile, indolore. Non accadrà. Mi dispiace.

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