OSSERVA DALL'ALTO
È eterna,
con i giorni
con i mesi
con gli anni
attraverso i
secoli
scorre con il
tempo
osserva
dall'alto
le vite degli
uomini passano
rovinano e
corrompono:
sono in grado di
interrompere l'eternità.
GIU'
DALL'ELICONA
Pregammo più e
più volte,
invocammo il
loro nome.
Giunsero sagge e
innamorate.
Si alza con la
sua bellezza,
si staglia
contro un cielo sereno,
il sole carezza
delicato -
ha capito ch'è
fragile -
sguardi
ammirati,
voci confuse,
emozioni
antiche,
sempre loro,
sempre le
stesse,
ora come allora.
E POI?
C'è così tanto
da dire
tante belle
parole,
e poi?
CONTRADDIZIONE[1]
Non c'è un
senso,
non è qualcosa
di chiaro,
qualcuno trova
le leggi,
ricercano i
numeri,
altri non sanno
ch'esistano,
eppure è così,
è bellezza,
perfezione,
pace e tragedia.
Il senso allora c'è,
no, non c'è:
un senso insensato.
Il senso allora c'è,
no, non c'è:
un senso insensato.
[1]
Questa è l'esperienza dell'arte in generale, il senso di contraddizione e di
mancanza di senso. Quell'aspetto così particolare che troppo spesso ci convince
a dire che l'arte è sia perfezione di calcolo, sia impeto insensato.
Personalmente non credo che l'arte sia questa e l'altra cosa, piuttosto l'arte
non è nessuna delle due: l'arte è superiore alle definizioni della ragione umana,
scavalca, però, anche le comuni emozioni, riesce ad oltrepassare entrambi i
confini producendo nell'uomo alcune delle sensazioni più importanti e
significative nella vita di chiunque.
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