- Fermati!
- Chi?
- Tu!
- No
- Sì
- No!
- Fermati e non
rompere!
- Cosa vuoi?
- Non devo parlare con
persone che non conosco
- Come potresti
conoscermi se non ti fermi per farlo?
* mm ha ragione … *
- La mamma ha detto
così!
- La mamma non è qui
- Ma ha detto così!
- Non ti voglio
portare via dalla mamma: se aspetti due minuti poi puoi andare dove vuoi
- Cosa vuoi?
- Volevo incontrarti
- Perché
- Perché è da un po’
che ti osservo
- Vedi: sei uno dei
cattivi!
* adesso corro via *
- Non sono ‘uno dei
cattivi’, come dici tu: ti ho osservato stesso perché ero interessato a
conoscerti: sei un bambino sveglio, che va bene a scuola e ha molti amici; ti
piacciono le lasagne della mamma, ma odi il suo risotto giallo, mentre ti piace
tanto quello della nonna Isa; giochi spesso con i bastoni a fare finta di
essere una specie di soldato-ninja-generale-agentesegreto e spesso, quando c’è
il sole, scendi in giardino e immagini immense battaglie in cui sei sempre
l’eroe che salva la situazione … tutto giusto fin qua?
- Come fai a saperlo?
Mi spii?
- Come potrei spiarti
dovunque? Se davvero ti spiassi da dietro un binocolo o da un balcone vicino,
come potrei sapere che la sera, quando la mamma ti ha salutato per la notte,
stringi il tuo peluche e gli sussurri pianissimo cosa hai fatto durante il
giorno perché ‘lui è stato tutto il giorno qui e non ha visto niente’? Come
potrei sapere tutto questo?
- Non lo so … ho paura
- Non averne, non ce
n’è bisogno: io non sono un maniaco, uno che rapisce i bambini al supermercato
quando disobbediscono ai genitori … vuoi sapere chi sono?
- Sì
- Sono un morto
- Un morto?
- Sì
- Un fantasma
- No! Sono un morto: i
fantasmi non esistono! Sono solo un’invenzione dei vivi per spiegare noi morti:
a volte noi morti ci facciamo vedere, come ad esempio adesso io con te, e spesso i vivi non capiscono cosa siamo;
allora, secoli e secoli fa, i vivi si sono inventati questi ‘fantasmi’, che
però non esistono, cioè sono proprio semplici morti, mica anime che vagano tra
un mondo e l’altro
- Mi sembri matto
- Un po’ lo sono, ma
questo soltanto perché sono morto
- I morti sono matti?
- No! I morti non sono
matti, ma il fatto di non avere più un corpo ci rende leggeri e il cervello,
leggero com’è, svolazza e a volte sembra impazzito
* Sì, questo è
decisamente matto *
- Be’, ma alla fine,
perché volevi conoscermi?
- Perché volevo
parlare con una persona intelligente: ti ho notato e ho visto che sei sveglio,
perciò volevo scambiare due parole con te. Che ne dici?
- Parliamo pure, ma di
che?
- Ah, non so, quello
che vuoi!
- Be’, non saprei …
parliamo della morte!
- No! Ti prego è
proprio un argomento noioso: non c’è altro?
- Non mi viene in
mente altro
- Vuoi dirmi che non
hai niente da chiedermi?
- Ti ho chiesto della
morte e non mi hai risposto
- E va bene: cosa vuoi
sapere?
- Cos’è la morte?
- Ma sei un bambino o
un adulto molto basso e decisamente dai lineamenti bambineschi? Ahahahahah,
scusa! Be’ come spiegare … la morte è … quando non c’è più vita!
- Questo lo so anche
io! Dimmi qualcosa che non so!
- Eh che ne so di cosa
sai e cosa non sai!
- Be’ allora dimmi
cosa c’è dopo …
- Dopo cosa?
- Dopo!
- Cosa?
- DOPO!
- Dopo COSA?
- DOPO LA MORTE!
- Ah … dipende …
- Cosa vuol dire?
- Cosa?
- Dipende!
- Be’, vuol dire …
vuol dire dipende!
- Da cosa dipende?
- Da tante cose ad
esempio … oh, scusa: devo andare, ho un impegno …
- Ma sei un morto!!
- Addio, bambino!
- No! Resta!
- Non dire alla mamma
che hai parlato con uno sconosciuto! Ti sgriderebbe!
- Fermati!, dimmi cosa
c’è dopo!!
- Addio.
Nessun commento:
Posta un commento