mercoledì 25 febbraio 2015

LUI (13)

- Ti guardo e mi domando "Cosa ho fatto mai per meritare di conoscere una persona come te? Quale grande azione ho compiuto per meritarmi di incontrare qualcuno che mi appare un angelo, una creatura celeste, perfetta e incorruttibile, integra e pura"
T'amo e t'amo sempre di più: ogni tuo gesto, ogni tuo respiro è un dono che tu mi fai inconsapevolmente, un regalo che mi giunge graditissimo, che mi rasserena e mi permette di camminare ancora in questo mondo.
Da quando ti ho conosciuto sto meglio, ho scoperto una nuova vita che finalmente riesco a chiamare vita!
Non so come, ma forse sarà per tutti i giorni passati assieme, tutte le parole scambiate, a voce o per messaggio, tutti quei sorrisi e quelle risate che ci hanno accompagnato, quelle lacrime che a volte abbiamo versato, tutti gli ostacoli che abbiamo insieme superato, tutti quei momenti che sono qui, dentro di me, riposti con amore e cura nel mio cuore che ora porta il tuo nome, il tuo soltanto.
Davvero ti amo. Prima credevo di sapere cosa fosse l'amore, quando mi baciavo qualcuna appoggiato alla ringhiera del parco o seduto su una panchina vicino al castello; poi ho conosciuto te e con te ho parlato, mi sono aperto, ho scoperto che qualcos'altro stava dietro alla parola 'amore', qualcosa che va oltre l'aspetto e la forma … e il tempo è passato e io mi sono accorto che per te (PER UNO COME TE!) provavo qualcosa, qualcosa che mi era sconosciuto, qualcosa che davvero mi torceva le budella, mi faceva sentire le farfalle nello stomaco, ma qualcosa che riusciva anche a darmi una pace e una serenità diversa. All'inizio m'illusi che fosse per la tua età, per quei pochi anni che hai in più di me: parlavi con me e percepivo che tra di noi ci fosse una distanza, ma avvertivo anche che questa distanza, in qualche modo, ci attirava, era causa di un'attrazione inspiegabile.
Non so dirti quando mi accorsi che per te (PER UN MASCHIO COME TE!), per te provavo qualcosa di diverso dal semplice affetto, che ci univa qualcosa di diverso da un'amicizia profonda, che mi attraeva a te qualcosa di più strano di una banale simpatia … quando mi accorsi d'amarti non mi sconvolsi, non ebbi, come te ai tempi, repulsione verso quei miei sentimenti, e questo lo devo a te: tu hai sofferto per scoprire la tua 'natura', hai pianto per capire chi fossi, io invece, grazie a te, ho sorriso e ti sono venuto incontro, ti ho amato e semplicemente capii che dovevo rassegnarmi perché non c'era nulla di male: l'amore era amore e l'amore era nato!
E io ti amo, ti amo e ti amo, spero di riuscire ad amarti come meriti sempre, perché davvero t'amo e per me sei indispensabile … ti amo! Buon San Valentino Amore Mio -
La lettera mi tremava tra le mani: parole semplici ed emozionate, scritte da una mano innamorata ed eccitata. Le parole mi carezzavano come petali e il mio cuore piangeva per la commozione davanti a quella dichiarazione così giovane e sincera. In quelle poche parole vedevo tutto lui, lo riconoscevo in ogni parola, in ogni virgola, in ogni punto  …
Il foglio me lo aveva dato mia sorella, dubito dopo avermi svegliato: s'era messa d'accordo con lui.
Nel mio letto, seduto mezzo addormentato avevo aperto quella pagina strappata da un quaderno e avevo letto commosso quell'amore scritto a penna.
La porta era socchiusa e tutti in casa si svegliavano per la solita giornata di lavoro e scuola, io invece ero immobile e continuavo a ripercorrere quei caratteri veloci, a ogni parola la mia mente associava un momento passato con lui e rivivevo tutto quello che avevamo passato insieme: rivedevo le serate al bar, i pranzi in oratorio, i film guardati a casa di un'amica, il primo giro in macchina che gli avevo concesso; riammiravo il suo ciuffo biondo, i suoi occhi allegri e le sue magliette troppo larghe, il suo collo lungo e secco.
La serenità mi scorreva nelle vene e la felicità cresceva velocemente nel mio cuore, pompando una forza nuova al mio corpo.
Mia mamma bussò alla porta per capire se fossi alzato e sveglio: io risposi come sempre "Adesso arrivo!".
Ma a bussare stavolta non era la mamma, né mia sorella. Un testolino biondo s'affacciò con il suo luminosissimo sorriso.
Io sorrisi e saltai in piedi, aprii la porta e lo abbracciai, non curandomi del pavimento gelato sotto i piedi nudi.
Il calore di lui lo sentivo sul collo. Lui mi abbracciava e mi stringeva, teneva gli occhi serrati e so che anche lui in quel momento era solo e semplicemente felice, innamorato e felice … Non so quanto rimanemmo lì, fermi sulla porta, l'uno tra le braccia dell'altro, stretti l'uno all'altro come in un addio, ma il nostro non era affatto un addio, ma un 'non ti lascerò mai andare via, ora che ti ho qui rimarrai con me, non permetterò che tu t'allontani, combatterò per averti vicino, per averti con me!'

E nulla … eravamo tutti e due felici, innamorati e felici …

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