Ogni primavera l'albero fiorisce
e non importa se in un certo periodo
ti sembra spoglio
* Appuntate per un'amica dietro un disegno fatto in noiose ore di
scuola, ritornate grazie al piacere di riscoprire i giorni andati che coglie
spesso le anime di noi poveri mortali. Il disegno era d'un albero spoglio,
quasi secco, a cui, però, s'aggrappavano ancora, con forza e tenacia, certe
piccole foglioline sottili.
"Questa storia può iniziare con un piccolo
piacere …
Godere di ciò che è bello ci distingue ognuno
dall'altro …
Sognare è comune a tutti … ma il sogno è distinto
per ciascuno …"
* Scritte su un foglio rimangono in un cassetto per tempi lunghissimi,
magari per anni e anni, finché un qualche matto arriva e decide di aprire quei
cassetti, decide di scavare nel passato sepolto sotto oggetti e pagine: ritrova
i sogni e le speranze, le illusioni e quelle belle parole che talvolta ci
sfuggono come di nascosto, parole che nessuno si aspetta, di cui ci si
dimentica, ma che la Provvidenza ha concesso venissero ricordate su un foglio
di carta, anche se sepolto sotto giorni e giorni.
… similemente eo ardo
quando pass'e non guardo
a voi, vis'amoroso. …
… Andando, ad ogni passo,
getto uno gran sospiro
che facemi angosciare: …
* Sfogliando vecchi quaderni ritrovi passi mai scordati, poesie mai
abbandonate: 'Meravigliosamente …'
E con le parole di Jacopo da Lentini ti coccoli nel tuo soffrire,
confortato dal fatto di essere una goccia nell'universo, solo in mezzo a
centinaia di migliaia di migliaia che soffrirono proprio come te, che soffrono
ancora, proprio come te. E 'similmente eo ardo' …
Voi che per li occhi mi passaste 'l core
…
* Scorrendo le pagine dell'ennesima antologia ti capitano sott'occhio
versi di 'dolce stil novo' che ti incantano come fossi un ragazzetto di tre
anni davanti a un trapezista che volteggia vertiginosamente in alto … e in
quell'uomo così particolare che vedeva il suo amore come fuoco che arde e rende
folli, Guido Cavalcanti, ritrovi un po' delle tue parole, non in endecasillabi
di certo, ma, in fondo, anche un po' tue.
Dell'umanità la sua bellezza
dell'umanità la sua intelligenza
dell'uomo la sua misera meschinità
sempre mi sorpresi e mi stupii.
* Rubate in una sera di tristezza e di solitudine, quando la gioia del
mondo di conquista l'intelletto, ma l'orrore dell'uomo ti annienta.
Nessun commento:
Posta un commento