Lui -
riguardo ai racconti, non riguardo alla religione.
Tanti racconti che
hanno come titolo questo pronome personale di terza persona, tante storie brevi
che non hanno altro nome che tre semplici lettere accostate in una delle parole
più comuni e usate nella nostra lingua.
Lui è una persona
reale? Forse. Nemmeno io l'ho capito davvero, come se in quel volto e quei
capelli che più volte ho descritto ci potesse davvero essere una persona della
mia vita, ma anche come se quel volto non fosse proprio quella persona, non
dovesse essere la persona descritta nelle mie parole …
La prima persona
singolare che parla sono proprio io? Nemmeno questo so per certo: più volte ho
negato di essere io, ma volendo essere sinceri non lo so, semplicemente lo
ignoro, e allora mi ritrovo a non smettere di scrivere di lui, non sapendo
assolutamente chi sia questo lui.
Troppe volte ho
smarrito il senno dietro immagini create nella mia mente dal nulla, senza la
pur minima aderenza con la realtà delle cose, e forse anche questo lui e questo
io sono in fondo solo creature di una mente instabile, sempre in bilico tra
mondo reale e mondo inventato.
Lui sarà ancora nella
mia mente a lungo, ispirato a una persona reale, ma plasmato nel mio cervello,
ancora sarà al centro dei miei pensieri e ancora vorrò scoprire la vita con
questo lui attraverso altre parole.
Oggi mi trovo a non
capire chi sia questo lui pur sapendo chi lo abbia ispirato, e mi trovo in uno
stato di insoddisfazione perché davvero non capisco me stesso.
Mi è stato detto che
per capir cosa voglio dalla mia vita devo prima capire cosa il mio animo più
intimo ritiene giusto e cosa sbagliato, cosa accetta e cosa rifiuta; forse con
lui è lo stesso: quando avrò capito me stesso capirò anche come devo intendere
lui.
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