Ho ricominciato a pensare intensamente ad una
persona, di nuovo come qualche tempo fa mi ritrovo ad essere innamorato. SI
tratta proprio della vecchia pesante sensazione piacevolissima. è forse una frase senza senso quella
che ho scritta ma nessuna frase con
del senso sarebbe adatta a descrivere ciò che provo in questi momenti. Torno ad
essere scosso da brividi profondi quando lo vedo, brividi che si fanno ancora
più travolgenti quando mi sfiora e che si trasformano in vere catastrofi
interiori quando la sua mano incontra la mia pelle. Sì, sono nuovamente
innamorato, come allora. Come allora la sua voce mi stupisce e rimane chiara e
limpida anche dopo ore e ore, giorni in cui non la sento dal vero. Come allora
mi sorprendo di quanto anche vederlo felice per qualcun altro, con qualcun altro, non mi renda geloso,
ma mi faccia dire tra me e me: "Ringrazio Dio perché ti ha dato la
felicità: come potrei sopportare di vederti infelice?".
Come allora mi sento un condannato, condannato in
una maniera orribile perché non rifiuterei mai il mio carnefice.
Ancora una volta mi sono innamorato di una persona
tanto diversa da me, tanto lontana da ciò che sono intimamente: è come se fossi
alla perpetua ricerca di qualcuno che non sia come me, qualcuno che non conosca
tutte le paturnie e le fisime che mi sono creato. Qualcuno che mi comprenda, io
desidero, non qualcuno che le condivida. Ecco allora che di nuovo sono
innamorato di una persona differente, con cui ho poco in comune, con cui
scoprirei la felicità più banale e stupida, e non profonde verità sentimentali
da libro di un autore romantico. Nuovamente sono qui, ho ricominciato più o
meno come qualche tempo fa e non penso che tutto ciò possa definirsi un totale
disastro: non sono felice, ma almeno vivo di un po' di quella luce riflessa che
mi è concessa.
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