martedì 22 settembre 2015

LA STORIA DEL BAMBINO CHE ODIAVA LE STORIE

Non aveva mai sopportato le fantasie. Che senso hanno tutte queste baggianate? Perché perdersi in immaginazioni vuote, sconclusionate, assolutamente inutili? Non ha più senso ciò che è reale, stabile e incontestabile? Un fatto è un fatto, è realtà pura, non c'è bisogno di perdere del tempo a costruire finte illusioni: nessuna fatica, se non la fatica di comprendere ciò che è, ecco qual è il vantaggio della verità. Ah, ecco sì, si tratta di verità e nient'altro. Non c'è nemmeno da paragonare la verità con la menzogna. Chi potrebbe preferire una bugia alla verità? Forse i folli lo farebbero, ma non sarebbero chiamati folli altrimenti! Non è difficile, a volte, seguire la verità, il fatto e ciò che è in realtà, perché è semplice matematica, è fisica, chimica, biologia, non astrusità pseudointellettuali.
Da piccolo guardava con cattiveria chi pretendeva di imbambolarlo con qualche bella storia di qualche eroe. Non apprezzava minimamente quei cantastorie che si gloriano nella loro lingua fluida e agile: incantatori, truffatori e ladri. Perché riempire le giovani menti di così tante stupidaggini? Per narcotizzarle, renderle sopite e inattive. Forse c'era una profonda crudeltà dietro quei personaggi così pittoreschi.
Crescendo non aveva trovato una strada facile: odiava ciò che lo circondava, perché tutti s'ingannavano e adoravano essere ingannati, quasi fosse godurioso. Che pazzia!
Rimaneva allibito di fronte al modo in cui certe sciocchezze incantavano i suoi coetanei, o i più giovani, o, addirittura, i più anziani: ad esempio non comprendeva come così tante persone potessero crollare nella trappola dello spirito. Chi è che aveva inventato questa stupidaggine della spiritualità, o anche dell'anima?! Certo, tutto questo poteva andare bene un tempo, quando si parlava di mitologie e quando la scienza non era che agli albori, ma oggi, oggi che la scienza conosceva così tante risposte, come poteva continuare tutto questo? Non negava che la scienza avesse ancora molta strada davanti a sé, ma sicuramente la strada percorsa dal sapere scientifico era di gran lunga di più di quanta ne avessero percorsa la religione o le filosofie!
E tutta 'sta gente che continua e continua, ma perché? Cos'è che non convince delle prove che la scienza può presentare? Non può provare che non esista Dio? Beh, ma sicuramente può dimostrare molte altre cose che un tempo erano credute vere e che la scienza ha sfatato! Forse non ha il segreto di Dio, ma ha il segreto del progresso, un progresso che la religione, la filosofia, gli spiritismi e tutto il resto non hanno minimamente!

Non aveva mai sopportato le fantasie: Cenerentola, per lui, era un'odiosa menzogna.

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